il Punto Coldiretti

Tabacco, positivo accordo tra Ministero e Philip Morris

“L’accordo politico firmato oggi da Philip Morris, alla presenza del premier Matteo Renzi, dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e con il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, dà la possibilità di rafforzare una collaborazione importante tra Coldiretti e Philip Morris nella fornitura del tabacco e consentirà di consolidare un investimento di circa 500 milioni entro il 2020”.

E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in occasione della firma dell’intesa con cui Philip Morris si conferma il principale acquirente di tabacco in Italia. “Potrà così rafforzarsi un accordo rilevante perché – ha evidenziato Moncalvo – il contatto diretto con i produttori consente di bypassare intermediazioni che in passato riducevano il prezzo del tabacco riconosciuto agli agricoltori, ma anche l’impegno importante degli agricoltori dal punto di vista delle buone pratiche agricole e in termini di garanzia di legalità del lavoro impiegato per la coltivazione del tabacco”.

Gli impegni di acquisto di Philip Morris riguardano i gruppi varietali Virginia Bright (10.000 ton pari a circa il 30% del totale varietale prodotto in Italia) e Burley (11.000 ton pari a oltre il 60% del totale varietale prodotto in Italia). In termini di valore, gli acquisti di Philip Morris valgono oltre il 35% dell’intero valore degli acquisti nazionali di tutte le manifatture. La scelta di Philip Morris nel 2011 di rinnovare gli accordi e adottare il modello di contrattazione diretta con i produttori ha consentito la continuità della coltivazione. Dal 2010, infatti, con la forte riduzione degli aiuti comunitari le maggiori manifatture avevano deciso di abbandonare la produzione italiana considerata fuori mercato per i costi, seppur qualitativamente valida.

I contratti commerciali sottoscritti da Philip Morris prevedono forti impegni da parte dei produttori per il rispetto delle regole di produzione maggiormente rispettose dell’ambiente nelle fasi di coltivazione e cura del prodotto (uso di concimi e fitofarmaci, emissioni di CO2 per le fasi di cura, uso di fonti di energia alternativa ai carburanti fossili, ecc.) con un continuo monitoraggio e controllo. Vengono inoltre previste delle regole per migliorare le condizioni di lavoro degli addetti e un continuo controllo per il rispetto delle norme in materia di manodopera minorile, correttezza dei contratti di lavoro, rispetto del lavoratore, ecc.

L’Italia è leader nell’Unione europea con oltre 1/4 della produzione complessiva. La coltivazione del tabacco in Italia si sviluppa su 18.000 ettari soprattutto in Campania, Veneto, Umbria e Toscana. La produzione complessiva è di 55.600 tonnellate per un valore di circa 135 milioni di euro che raddoppiano se si fa riferimento all’indotto. Sono 50.000 gli addetti a livello nazionale, nella fase di coltivazione e prima trasformazione.

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