il Punto Coldiretti

Tagli alla Pac, fumata nera in Consiglio europeo

“Meglio il rinvio che un cattivo accordo per un Paese come l’Italia che trova nell’agroalimentare una delle poche leve competitive di cui dispone per rilanciare con il Made in Italy l’economia e l’occupazione”.

Ha commentato così il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, la fumata nera giunta al termine di quasi due giorni di trattative ininterrotte sul negoziato sul Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020, che riguarda anche la dotazione della Pac, la Politica agricola comune.

Al termine il Consiglio europeo ha dato il mandato al suo presidente, insieme al pari ruolo della Commissione, di continuare i lavori e le consultazioni per giungere un consenso tra i 27 Stati membri sul Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020 all’inizio dell’anno prossimo.

Nel corso del Vertice europeo, al seguito delle consultazioni e degli incontri bilaterali con Capi di Stato e di Governo, il Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, aveva presentato una  nuova proposta  lasciando invariato il volume totale di spesa e riducendo i tagli al bilancio nella politica di coesione e anche quelli proposti per la Pac.

In particolare la nuova proposta comportava una riduzione complessiva del budget agricolo per  circa 17 miliardi di euro (-4,4%), rispetto alla proposta della Commissione europea (per il periodo di sette anni 2014-2020).  Un miglioramento rispetto alla bozza precedente che prevedeva una riduzione dei tagli di quasi 8 miliardi di euro per la rubrica 2 (che comprende l’agricoltura, lo sviluppo rurale, la pesca strumento finanziario per l’ambiente e il clima) e di circa 10 miliardi di euro per l’aiuto per la coesione

Una riduzione dei tagli non ritenuta soddisfacente se si considera che già la proposta iniziale della Commissione comporta una riduzione del bilancio della Politica agricola in termini reali (inflazione) di circa il 12% (congelamento in termini nominali al suo livello del 2013), oltre alla riduzione specifica per l’Italia di circa il 6%, per la redistribuzione dei pagamenti diretti fra gli Stati membri.

Le minacce di veto dell’Italia e di altri Stati, lo scontro a tutti campo tra rigoristi ed amici della coesistenza, il pacchetto Pac in alto mare, la posizione del Regno Unito e altre questioni hanno consigliato Van Rompuy di rinviare il tutto al prossimo anno, come Coldiretti aveva previsto ed auspicato.

“La mancanza di accordo non pregiudica il futuro dell’Unione e offre anzi più tempo che dobbiamo saper impiegare per cercare di portare pienamente “l’Italia in Europa” – ha sottolineato Marini -, facendo sì che  si riconosca il valore strategico della Politica Agricola Comunitaria e del modello agricolo italiano con le sue straordinarie peculiarità, consentendo che esso diventi patrimonio della comunità contaminando virtuosamente il pensiero comunitario”.

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