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Taglio sui prezzi minimi garantiti, danneggiati piccoli e medi produttori da rinnovabili

L’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Aeeg) e poi il Governo hanno recentemente approvato due misure che, sebbene contraddittorie, hanno come effetto quello di colpire i piccoli produttori di energia rinnovabile attraverso la riduzione o l’eliminazione dei prezzi minimi garantiti.

Misure che incideranno significativamente sulla fascia medio-piccola di produttori elettrici da rinnovabili, oltre che sulle clausole di finanziamento per i mutui sugli investimenti fatti. E avranno delle gravi ripercussioni sugli investimenti tecnologici e il raggiungimento della grid-parity.

“Modifiche in corso d’opera che rischiano di compromettere i piani di investimento delle aziende agricole che hanno investito nella multifunzionalità dell’impresa, realizzando impianti a fonte rinnovabile integrati in azienda – denuncia l’Associazione le Fattorie del Sole – . Criteri in grado di salvaguardare gli investimenti a scala aziendale e territoriale dovrebbero essere adottati tenendo conto dei reali costi di gestione degli impianti, che quotidianamente sopportano le imprese. Anche in considerazione del numero crescente di adempimenti ed obblighi , sia di natura tecnica che amministrativa, a cui gli operatori sono sottoporti in misura crescente ogni anno, e che non erano stati contemplati nei piani d’investimento iniziali. Pertanto è prioritario salvaguardare quegli interventi realizzati con tecnologie di generazione distribuita ed integrate a scala aziendale, che operano in assetto di autoconsumo o di scambio sul posto”.

Ad essere interessati dalle nuove disposizioni potrebbero essere più di 54.154  impianti fotovoltaici, per una potenza di 12.115 MWe, 480 impianti eolici, per una potenza di 4.573 MWe,  1.751 impianti idroelettrici, per una potenza di 1.269 MWe,  538 impianti a biogas, per una potenza di 408 MWe,  198 impianti a biomassa e oli vegetali puri per una potenza di 1844.573 MWe,  se consideriamo soltanto i dati Gse degli impianti in regime RID esercizio al 31 dicembre 2012.

In questi giorni diversi operatori elettrici hanno ricevuto una comunicazione da parte dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas e i servizi idrici, Aeeg, e del Gestore dei Servizi Energetici, Gse, che a decorrere dal 1° Gennaio 2014, come stabilito dall’ art.1, comma 2 del Decreto Legge n. 145 del 23 dicembre 2013 (cd. "Destinazione Italia"), i Prezzi minimi garantiti (Pmg), definiti dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas per l’applicazione del servizio di Ritiro dedicato di cui alla deliberazione n.280/07, sono pari, per ciascun impianto, al prezzo zonale orario nel caso in cui l’energia ritirata sia prodotta da impianti che accedono a incentivazioni a carico delle tariffe elettriche.

Il Gse, nel rispetto del dettato normativo sopraindicato, provvederà ad applicare la remunerazione al Prezzo Zonale Orario (PO) per gli impianti incentivati che accedono al servizio di Ritiro dedicato e che hanno optato per la remunerazione a PMG, a decorrere dal 1° Gennaio 2014.

I prezzi zonali orari ( ricordiamo, attualmente  in vigore dal 1° gennaio, secondo le disposizioni del D.L. Destinazione Italia ) si formano, ora per ora, in ciascuna zona, (Nord, Centro Nord, Centro Sud, Sud, Sicilia e Sardegna) presso la Borsa elettrica del giorno prima, dall’incontro tra la domanda e l’offerta di elettricità ( vedi il Report 2013 e  Mercato del Giorno Prima della 4° settimana di gennaio 2014, pubblicati dal Gme).

La stessa comunicazione era apparsa sul sito del Gse lo scorso 22 gennaio. Ricordiamo agli operatori che il decreto legge Destinazione Italia, deve essere convertito in legge entro 60 giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il suo iter parlamentare è iniziato alla Camera, e in questo momento è in discussione presso le commissioni permanenti VI° Finanze e X° Attività produttive, per arrivare in esame in aula il 3 febbraio. Per maggiori informazioni, consulta il sito http://www.fattoriedelsole.org/.

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