il Punto Coldiretti

Terremoto, a un anno dal disastro gli agricoltori non hanno ricevuto un euro

Ad un anno dal terremoto che ha devastato l’Emilia Romagna gli agricoltori che hanno visto le proprie aziende distrutte non hanno ricevuto neppure un euro. E’ la fotografia scattata dalla Coldiretti a dodici mesi dal sisma che ha provocato danni per mille milioni di euro a una delle agricolture più produttive d’Italia, colpendo abitazioni, stalle, magazzini, attrezzature di circa 6.000 aziende, ben un quarto del totale delle imprese colpite.

Nonostante l’impegno della Regione Emilia Romagna, che in tempi rapidi ha proceduto al rilevamento dei danni e allo stanziamento dei fondi, le pastoie burocratiche legate a norme urbanistiche poco chiare, i rimpalli di responsabilità tra enti e tecnici e i tempi lunghi nella concessione del credito da parte della banche (nonostante la garanzia della Cassa depositi e Prestiti) hanno di fatto impedito l’arrivo dei finanziamenti alle imprese. Gli agricoltori sono stati così costretti a mettere mano ai propri risparmi per acquistare macchine, mettere in sicurezza edifici e lavorare i loro prodotti, assicurando continuità sul mercato.

Un problema non da poco se si considera che il conto delle devastazioni inferte alle sole strutture agricole ammonta a circa 550 milioni di euro, con fienili, stalle e magazzini venuti giù in seguito alle scosse delle giornata del 20 e del 29 maggio. In quest’area, secondo stime di Coldiretti, solo le aziende agricole occupano circa 12mila dipendenti mentre 25mila sono i titolari delle aziende e i familiari ai quali vanno aggiunte le migliaia di posti di lavoro nell’agroindustria, dai caseifici alla trasformazione della frutta.

Tra i prodotti più danneggiati svetta il Parmigiano Reggiano con 200 milioni di euro, seguito da vicino dal Grana Padano che ha accusato un colpo da 70 milioni di euro e dall’aceto balsamico che conta perdite per 15 milioni di euro. A questi si aggiungono 120 milioni per i danni agli impianti dei consorzi di bonifica necessari per garantire la sicurezza del territorio.

L’unico sostegno importante è venuto dalla solidarietà dei cittadini che hanno acquistato i prodotti delle aziende delle aree danneggiate nei mercati organizzati da Coldiretti e Campagna Amica. Solo di Parmigiano Reggiano ne sono stati acquistati oltre un milione di chili “salvati” dal crollo degli scaffali.

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