il Punto Coldiretti

Terremoto, consegnato il maxigregge donato dai pastori sardi all’Abruzzo

Dopo le prime case è stato consegnato a L’Aquila anche un maxigregge di quasi mille pecore che gli allevatori sardi hanno donato ai “colleghi” abruzzesi colpiti dal terremoto per far ripartire la pastorizia che è una componente determinante dell’economia in una provincia dove quasi un terzo delle imprese si occupa di agricoltura. L’iniziativa è della Coldiretti che ha voluto compiere un gesto concreto di solidarietà secondo una antica usanza che in Sardegna si chiama "sa paradura" e che prevede il dono di una o più pecore a chi cade in disgrazia per risollevare le sue sorti.

La consegna del gregge che conta anche numerosi agnellini è avvenuta in un clima di festa con uno scambio di prodotti tipici della tradizione sarda ed abruzzese rallegrato da musiche folcloristiche e che ha coinvolto, per iniziativa della Coldiretti, centinaia di agricoltori ed allevatori, oltre ai rappresentanti delle Istituzioni.

Un impegno per salvare un mestiere antico ricco di tradizione e mantenere vive le campagne, ma che offre anche produzioni di carne e formaggi di pecora di qualità particolarmente importanti per la ripresa economica in una Regione come l’Abruzzo dove l’agroalimentare pesa per il 15 per cento sul Pil regionale. L’agricoltura è infatti un settore economico importante per l’Abruzzo con un tessuto produttivo composto da oltre 82mila aziende e una produzione lorda vendibile di un miliardo e 345 milioni di euro. Nella zona dell’Aquilano, interessata dal terremoto sono presenti 1500 aziende agricole.

Il terremoto ha provocato danni stimati per 100 milioni di euro è danneggiato oltre 400 aziende agricole soprattutto impegnate nell’attività di allevamento con il crollo di strutture di ricovero per gli animali e le materie prime e la morte di molti animali per non parlare delle conseguenze “psicologiche” che le scosse sismiche hanno prodotto sulle greggi. C’è stata una minore produttività con molti animali che sono andati dispersi mentre gli altri, spaventati, hanno ridotto la produzione di latte, ma anche un aumento dei casi di aborto, fenomeno che si  verificata in circostanze simili.

E la mancanza di opportunità economiche  rischia di accelerare l’abbandono di questa attività con il terremoto che ha allontanato i turisti e ridotto le spedizioni verso le grandi città come Roma dove storicamente vengono acquistati agnelli abruzzesi considerati di grande qualità.

Il dono del maxigregge, che ha viaggiato in traghetto, è destinato a ricostituire alcuni degli allevamenti abruzzesi danneggiati e nasce da una idea di alcuni pastori sardi che è stata tradotta in pratica dall’azione sinergica delle Coldiretti di Nuoro e Abruzzo in collaborazione con i rispettivi Assessorati regionali all’agricoltura.

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