Torna a crescere il prezzo della terra
Dopo due anni di stabilità il prezzo della terra è tornato a crescere in misura significativa. Secondo l’ultimo studio dell’Inea, nel 2007 l’andamento dei mercati ha aumentato le aspettative degli investitori inducendoli all’acquisto di terreni. Malgrado la crisi dell’intero sistema economico nazionale e la redditività agricola abbastanza modesta, la terra continua dunque a rappresentare un interessante bene di investimento, al sicuro dalle rischiose fluttuazioni di altri mercati dei capitali. Vediamo qualche dato. Il valore fondiario medio a livello nazionale ha superato la soglia dei 17.000 euro per ettaro, anche se è il risultato di una forte variabilità riscontrabile a livello territoriale. I terreni del Nord presentano valori medi più che doppi rispetto a quelli del Mezzogiorno e allo stesso modo i terreni di pianura, in media, sono valutati circa tre volte di più di quelli di montagna. Nonostante tale variabilità, il valore dei terreni in Italia è uno dei più alti a livello europeo, e solo Danimarca, Belgio e Olanda presentano numeri simili. Dal confronto con il tasso di inflazione i prezzi studiati da Inea hanno evidenziato, dopo due anni di flessione, una leggera crescita in termini reali (+0,2%), invertendo una preoccupante tendenza alla riduzione del valore reale del patrimonio fondiario. Per quanto riguarda invece il mercato degli affitti, il 2007 ha evidenziato un discreto dinamismo. I canoni sono aumentati soprattutto nella seconda parte dell’anno. |
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