il Punto Coldiretti

Ultimatum Usa al Brunello, a rischio un quarto della produzione

Con un quarto della produzione totale di Brunello che viene spedito negli Stati Uniti per un valore di oltre 30 milioni di euro occorre fare al piu’ presto chiarezza per  dare la possibilità ai consumatori americani di continuare a gustare il prestigioso vino. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la lettera dell’US Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau (Attb) del 9 maggio con la quale si chiede alle autorità doganali americane di bloccare dal 9 giugno le importazioni, a meno che non siano accompagnate dalla certificazione dell’analisi di laboratorio o da una dichiarazione del Governo italiano che si tratta di vini prodotti esclusivamente con uve Sangiovese, come previsto dal disciplinare del Brunello. 

L’Autorità statunitense chiede di conoscere i nomi, le aziende e le etichette coinvolte nell’indagine sul mancato rispetto del disciplinare di produzione, che  coinvolge una decina di imprese, anche per l’impiego di uve diverse dal sangiovese e sottolinea che una volta che saranno forniti questi nomi si potrà ridimensionare la richiesta per il blocco alle aziende e alle annate coinvolte.

Ci sono le condizioni per superare l’attuale fase di incertezza con la trasparenza e ridare tranquillità agli operatori e ai consumatori per evitare danni di immagine in un settore che svolge una funzione da traino per l’intero Made in Italy in Italia e all’estero. La rapidità delle indagine in corso da parte della magistratura è il miglior antidoto per chiudere le porte alla cultura del sospetto su un prodotto che rappresenta un patrimonio di immagine e reputazione del sistema Italia. 

Con un giro d’affari di oltre 120 milioni di euro, 247 produttori e sette milioni di bottiglie vendute ogni anno per il 62 per cento all’estero, il Brunello di Montalcino è considerato un simbolo del vino italiano nel mondo. Il 25 per cento della produzione totale di Brunello e’ assorbito dagli Stati Uniti, seguiti dalla Germania (9 per cento), dalla Svizzera (7 per cento), dal Canada (5 per cento), dall’Inghilterra e dal Giappone (3 per cento). Una crescita si registra anche in mercati emergenti come sul fronte asiatico dove Cina, India e Corea hanno raddoppiato la domanda negli ultimi due anni.

Il distretto di Montalcino, che oltre al Brunello produce anche il Rosso, il Moscadello e i vini di Sant’Antimo, conta complessivamente su 3.500 ettari di vigneto che sono un autentico ‘tesoro’ poiche’, dal 1967 ad oggi, si e’ avuta una crescita del 2.000 per cento del valore degli ettari coltivati a Brunello: la quotazione di un ettaro di vigneto di Brunello, secondo un’indagine effettuata dall’Istituto nazionale di economia agraria, si attesta oggi sui 350.000 euro anche se, i valori possono salire fino a 500.000 euro.

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