Uova: nuove regole ma solo per i produttori Ue, così si rischia di favorire l’import
L’importazione di uova all’interno dell’Unione Europea potrebbe presto aumentare, paradossalmente proprio a causa dell’imposizione di nuove regole comunitarie sul benessere animale delle galline ovaiole. Se infatti i produttori dei Paesi membri hanno dovuto rinunciare alle gabbie convenzionali, affrontando allo stesso tempo nuovi costi e riducendo la produzione, nulla è stato fatto per bloccare le importazioni di uova da Paesi terzi che non hanno alcun obbligo di garantire i medesimi standard in termini di benessere e sicurezza. In questo modo non vengono tutelati né gli allevatori (che già hanno subìto un forte aumento dei costi del mangime e rischiano ora che l’industria acquisti all’estero uova low cost) – né i consumatori (che devono controllare la provenienza delle uova per essere realmente sicuri della qualità del prodotto). E desta ulteriore preoccupazione il fatto che un’analoga situazione verrà a crearsi nel 2013 sul mercato dei suini. Anche in questo caso verranno applicate regole più stringenti per il benessere animale senza che ci sia un blocco alle importazioni delle scrofe allevate con standard diversi da quelli europei. Se, come è giusto, si vuol proseguire sulla strada del miglioramento del benessere animale, occorre allo stesso tempo prendere le necessarie contromisure a livello Ue prima di fare un simile “regalo” in termini di vantaggio competitivo ai Paesi extracomunitari. |
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