Vendemmia più semplice con i buoni lavoro
Dopo oltre 8 anni di attesa e una serie di false partenze, trova finalmente spazio l’auspicata attuazione dell’art 70 del Decreto Legislativo n. 276/03 sulle prestazioni occasionali di tipo accessorio, e sarà proprio il settore agricolo a sperimentare la novità con l’arrivo dei voucher vendemmia a partire dalla prossima raccolta dell’uva. Il Decreto fissa a 10 euro il valore nominale del buono che, al netto degli importi dovuti ai fini previdenziali (1,30 euro INPS), assicurativi (0,70 euro INAIL) e per il concessionario (0,50 euro), garantirà una remunerazione netta pari a 7,50 euro. Il prestatore di lavoro che intende svolgere prestazioni di lavoro accessorio dovrà preventivamente formalizzare la propria disponibilità recandosi presso i Servizi per l’Impiego della provincia o presso le sedi dell’INPS che rilasceranno allo studente o pensionato un codice di identificazione personale. In questo senso la ripartenza dei cosiddetti “buoni” per l’esecuzione delle vendemmie effettuate da studenti e pensionati, contenuta nel protocollo del 23 luglio 2007 sul Welfare agricolo, rappresenta un importante segnale di attenzione da parte del legislatore alle proposte avanzate da Coldiretti in materia di trasparenza e legalità. La ratio del provvedimento non nasce infatti dalla volontà di destrutturare il mercato del lavoro agricolo ponendo un’alternativa al lavoro subordinato, ma trova ragione d’essere nell’intervenire, in una realtà di fatto esistente, introducendo tutele prioritariamente assicurative e previdenziali a favore di particolari prestatori d’opera (studenti di qualsiasi scuola, per ordine e grado, in corso e fuori corso e pensionati a qualsiasi titolo -vecchiaia, anzianità, invalidità etc.) che potranno così avere un reale interesse a regolarizzare la propria posizione. La copertura assicurativa e previdenziale si accompagna infatti sotto l’aspetto economico all’esclusione della remunerazione dalla base imponibile fiscale e per l’aspetto normativo non incide sull’eventuale stato di disoccupazione/inoccupazione del percettore (studente). Lo strumento basa quindi la sua efficacia sulla logica di consentire la riduzione delle reciproche convenienze che allo stato si ravvisano tra beneficiario e prestatore e che si concretizzano in una pratica di scambio che inevitabilmente favorisce il sommerso. |
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