il Punto Coldiretti

Vino, anche nel I trimestre cresce il valore dell’export

Anche nel I trimestre del 2013 cresce il valore dell’export di vino italiano. Secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat e Ismea, il fatturato delle bottiglie made in Italy all’estero aumenta del 10 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Leggero calo, invece, dal punto di vista dei volumi (-2 per cento).  

Analizzando i vari comparti, a  far registrare un deciso aumento degli introiti è soprattutto il vino sfuso che mette a segno un incremento del 27 per cento degli introiti,  a fronte di un calo del 4 per cento in termini quantitativi. Segno doppiamente positivo per lo spumante che fa un balzo in avanti sia in valore (+20 per cento) che i quantità (+13 per cento), trainati soprattutto dall’Asti e dal Prosecco.

Per quanto riguarda i vini fermi, il fatturato è cresciuto, invece, del 7 per cento, con un piccolo calo dei volumi (-2 per cento in quantità).Tra le diverse destinazioni dell’export di vino tricolore, si delineano dinamiche molto differenziate nei principali Paesi clienti. Al deciso successo ottenuto nei due principali mercati di destinazione (Stati Uniti e Germania) e al buon andamento complessivo registrato nei Paesi della Penisola Scandinava (Finlandia esclusa), si affianca la perdita in volume sia nel Regno Unito che in Svizzera, comunque compensata dal contemporaneo aumento del fatturato.

Da segnalare in Germania, una ripresa considerevole delle richieste di sfuso (+21 per cento), con un aumento di oltre il 50 per cento degli introiti, dopo le importanti riduzioni del 2012. Negli Stati Uniti, di contro, è cresciuta del 15 per cento (sia in volume che in valore) la richiesta di confezionati, a fronte del crollo della domanda di vino sfuso che, comunque, rappresenta una parte non particolarmente importante del paniere.

Introiti in costante crescita anche in Russia (+47 per cento) e in Cina (+11 per cento), anche se i volumi fanno registrare una battuta d’arresto. Una situazione che sembra comunque legata ad una momentanea saturazione degli stock in mano agli importatori per il mercato orientale, mentre nell’ex Urss a penalizzare il vino tricolore è l’ormai noto problema dell’aumento dei dazi doganali. Nonostante ciò lo spumante ha addirittura quadruplicato il valore delle esportazioni.

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