il Punto Coldiretti

“Vino Comunitario”: no all’etichetta generica che danneggia i produttori

Dal regolamento applicativo della riforma della Ocm vino, che consente ai produttori di poter utilizzare l’espressione generica “Vino comunitario”, arriva un nuovo allarme per il settore. La nuova Ocm vino prevede infatti importanti novità, anche in materia di etichettatura. Cosicché, definite le norme di base (per questo capitolo entreranno in vigore dal prossimo 1° agosto 2009), l’Unione europea lavora sulle norme applicative che, secondo quanto riferito dal Mipaaf, dovrebbero essere varate per la fine del 2008.

Pericolose  le novità inserite nella bozza di regolamento in discussione presso la Commissione europea. Dall’analisi del testo l’espressione “Vino comunitario” potrà essere utilizzata in alternativa a quella di “vino prodotto in uno Stato membro da uve/mosti prodotti in un altro Stato membro” ovvero a quella di “blend di vino di uno Stato membro e di un altro Stato membro”.  Il motivo della pericolosità di questa norma è presto detto. La dicitura “Vino Comunitario” non garantirebbe un’idonea informazione per il consumatore circa la provenienza all’interno della Ue e non farebbe capire se uva e vino sono dello stesso Stato o di Stati diversi, né se si tratta di miscele. E’ poi evidente la minaccia che si nasconde dietro questa disposizione, se si pensa che consentirà di camuffare, sotto noti marchi aziendali di uno Paese membro, vini provenienti in tutto o in parte da altri Paesi. C’è quindi poca chiarezza per i consumatori, verso i quali si perpetua l’inganno, e danni ingenti ai produttori, per i quali la non indicazione della origine è un rilevante elemento di distintività che viene perso.

Bisogna anche evidenziare come l’effetto di questa norma, combinato con la possibilità di produrre vini varietali senza legame geografico (come previsto nella recente riforma), metterebbe a segno un altro duro attacco al sistema di qualità legato al territorio, portando a sgretolare il concetto di Provenienza (o Origine) riconfermato in seno alla nuova Ocm  (art. 59 par. 1 lettera d del Reg. 479/08). Per questo è di fondamentale importanza lavorare affinché eventuali previsioni di etichettature “generiche” non si applichino assolutamente ai vini varietali da tavola.

Sarebbe davvero spiacevole dover registrare, da qui alla fine dell’anno, che i danni della nuova Ocm vino non siano terminati lo scorso dicembre con la riconferma dello zuccheraggio, la liberalizzazione senza regole e l’indicazione di vitigno e annata per i vini da tavola, ma continuano anche nel 2009 con la preoccupante previsione di un “Vino comunitario”.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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