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Vino: nuove opportunità per i sottoprodotti

Utilizzo agronomico in azienda o produzione di ammendanti agricoli (sostanze organiche che migliorano la fertilità dei terreni), ma anche biomassa combustile per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili. Queste le principali opportunità attese dalla predisposizione di nuove norme in materia di sottoprodotti della vinificazione delle uve (raspi, vinacce e fecce). 

Ma per rendere queste opportunità realmente concrete è necessaria una profonda riflessione sull’obbligo di distillazione attualmente in vigore nel nostro Paese. La consegna alle distillerie è stata fino ad oggi lo strumento mediante il quale in Italia è stato garantito il rispetto delle norme comunitarie che vietano la sovrappressione delle vinacce e la filtrazione delle fecce; ma per l’adempimento di tale obbligo i produttori hanno percepito degli aiuti comunitari sotto forma di prezzo minimo di acquisto dei sottoprodotti. 

La recente approvazione della nuova normativa comunitaria di settore di fatto modifica lo scenario di riferimento, rimettendo in discussione l’obbligo di consegna: l’Ocm vino appena pubblicata riconferma l’obbligo per i produttori delle prestazioni viniche, ma modifica sensibilmente la misura e gli aiuti per la distillazione dei sottoprodotti di vinificazione, eliminando il prezzo minimo pagato ai produttori per la consegna alle distillerie.

Questo aspetto, insieme alla crescente esigenza e all’opportunità sempre più sentita di valorizzare gli scarti ottenuti dalla trasformazione dei prodotti agricoli a fini agronomici o energetici, di fatto impone un cambiamento di rotta. L’eventuale riconferma dell’obbligo di distillazione impedirebbe di accedere a queste opportunità; ne deriverebbero gravi danni per le cantine, che a causa del vincolo di destinazione non potrebbero valorizzare diversamente le proprie vinacce e fecce. Ma anche l’intero settore continuerebbe a destinare alla misura di distillazione dei sottoprodotti (inserita nel programma nazionale di sostegno attualmente in fase di predisposizione) risorse che potrebbero essere meglio utilizzate. 

Appare pertanto necessario eliminare l’obbligo di consegna delle vinacce e delle fecce in distilleria e aprire definitivamente la strada ad utilizzazioni alternative.

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