il Punto Coldiretti

Vivaismo frutticolo, la riforma non penalizzi le aziende italiane

L’Italia deve recepire entro il 1° gennaio 2017 le direttive Ue n°96, 97, 98 del 2014 che riguardano la normativa che disciplina il sistema vivaistico e le relative certificazioni. Tra gli obiettivi c’è l’implementazione del nuovo assetto del sistema di certificazione nazionale (livello minimo obbligatorio, certificazione europea su base volontaria, certificazione virus esente nazionale su base volontaria)  in cui siano resi omogenei i comportamenti in termini di qualità del servizio, tariffe, sanzioni con gli altri segmenti del sistema vivaistico (ornamentale, orticolo e viticolo).

Tra i punti cruciali che dovranno essere definiti nelle prossime settimane la scelta di mantenere un sistema centralizzato per il materiale pre-base o l’opzione per una sistema decentrato. La Coldiretti auspica che si possa trovare la quadra che consenta di mantenere un sistema snello per le imprese vivaistiche, in modo tale che non vengano penalizzate con adempimenti più onerosi di quanto avviene per i vivaisti degli altri paesi Ue, ma che offra alle imprese frutticole adeguate garanzie rispetto alla sanità ed all’identità del materiale di moltiplicazione posto in commercio.

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