il Punto Coldiretti

Accordo franco-tedesco sul futuro della Pac dopo il 2013

Una politica agricola comune forte dopo il 2013 è quanto reclamano il ministro francese dell’Agricoltura Bruno Le Maire e il ministro tedesco Ilse Aigner,  attraverso la sottoscrizione di una posizione comune quale contributo al dibattito in atto in seno al Consiglio e al Parlamento europeo sulla Pac dopo il 2013.

Nel documento comune i due ministri rilevano che, pur rimanendo validi gli obiettivi originali della Pac fissati dal trattato, è comunque necessario un adattamento alla nuova situazione mondiale (domanda alimentare, volatilità dei prezzi, rischi sanitari, cambiamento climatico, biodiversità, gestione dell’acqua e protezione dei territori) ed è necessario rispondere meglio ai bisogni e alle attese dei cittadini europei (sicurezza alimentare, qualità e diversità dell’agricoltura, prezzi convenienti, protezione ambiente e benessere animale, dinamismo e innovazione rurale).

La posizione comune franco-tedesca definisce quali sono i principi chiave dell’agricoltura dopo il 2013 che, oltre a confermare la validità dell’orientamento verso il mercato stabilito dalle riforme precedenti e il miglioramento della competitività nel quadro della strategia Europa 2020, richiede una adeguata dotazione finanziaria sulla base delle decisioni politiche adottate precedentemente.

Nel documento si conferma il mantenimento dei due pilastri e qualsiasi modifica dovrà essere rivolta a rinforzare la legittimità della Pac. La ripartizione dei fondi non dovrà implicare l’applicazione della modulazione, gli strumenti esistenti dovranno essere impiegati in maniera più efficace per l’ambiente e il mantenimento delle attività agricole. Una particolare attenzione dovrà essere rivolta alle politiche per le zone di montagna e le zone svantaggiate.

Le due delegazioni  rilevano la necessità di una certa priorità nel processo di semplificazione della Pac ed esprimono l’assoluta contrarietà alla sua rinazionalizzazione attraverso un cofinanziamento degli aiuti diretti. Inoltre, ritengono necessario esigere il rispetto del modello europeo di agricoltura nel contesto della concorrenza dei Paesi terzi (importazioni) e definire un approccio di reciprocità (etichettatura, efficacia nei controlli e strumenti di promozione).

Attraverso il documento, inoltre, i due Paesi formulano le loro proposte per la Pac del dopo il 2013:
– Strumenti di mercato adeguati per rafforzare la competitività dell’agricoltura europea: il mantenimento degli attuali strumenti quale rete di sicurezza e l’adozione di una clausola di “misure eccezionali”; nel frattempo si ritiene necessario migliorare gli strumenti per la trasparenza dei mercati, il rafforzamento delle organizzazioni dei produttori e delle organizzazioni interprofessionali per creare il giusto equilibrio di filiera nella catena del valore, la necessità di adottare nuovi strumenti assicurativi e fondi di mutualistici su base volontaria.

– Pagamenti diretti più legittimi: in merito alla discussione sulla redistribuzione finanziaria fra gli Stati membri non è giustificabile un tasso unico di pagamento per tutta l’Europa ed inoltre si deve tener conto della sostenibilità della posizione finanziaria degli Stati membri nel bilancio Ue sulla base dell’attuale  ripartizione.

– Uno sviluppo rurale più efficace e più sostenibile, per la sua pertinenza  a continuare a dover far parte della futura Pac: è necessario accordare agli Stati membri una più grande flessibilità nella spesa e autorizzare la definizione di soluzioni “su misura”. Oltre al cambiamento climatico, la biodiversità e la gestione delle acque,  lo sviluppo rurale dovrà recare particolare attenzione alla competitività delle imprese agricole, in particolare all’innovazione e alla creazione del valore aggiunto.

– Un’alimentazione sana e di qualità per tutti: la Commissione è invitata a sviluppare dei legami tra le politiche agricole e quelle dell’alimentazione.

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