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Al via la consultazione pubblica per un’Europa “low-carbon”

La consultazione pubblica è stata lanciata dalla Commissione europea in vista del raggiungimento di un’economia continentale a basse emissioni di carbonio entro il 2050. L’esecutivo comunitario intende presentare una comunicazione sullo sviluppo della roadmap  al Consiglio e al Parlamento europeo per la prima metà del 2011. Attraverso la tabella di marcia la Commissione si propone di definire una strategia per la realizzazione dell’obiettivo dell’Unione europea di ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell’80-95% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050.

In particolare la consultazione, mira a raccogliere i pareri delle diverse parti interessate e dei cittadini europei su come “de-carbonizzare” l’economia europea nel modo più efficace possibile e al fine di massimizzare i benefici sia in termini di stimolo all’innovazione tecnologica, per una crescita economica e la creazione di posti di lavoro, che in termini di sicurezza energetica dell’Ue.

L’Unione è all’avanguardia nel campo della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Infatti, nel 2008, gli Stati membri si sono impegnati collettivamente a ridurle del 20% entro il 2020, rispetto ai livelli del 1990. Contemporaneamente si sono dati l’obiettivo di ricorrere alle fonti rinnovabili per il 20% del loro fabbisogno energetico ed a migliorare la loro efficienza energetica di un ulteriore 20%.

Inoltre, l’Ue si è mostrata pronta ad aumentare i suoi sforzi di riduzione delle emissioni al 30% entro il 2020, a condizione che anche gli altri Paesi industrializzati s’impegnino a riduzioni comparabili e che i Paesi in via di sviluppo contribuiscano adeguatamente allo sforzo globale.

In primo luogo, grazie alla leadership nella costruzione di un’economia a basse emissioni di carbonio, l’Europa potrà beneficiare dei vantaggi offerti dal mercato emergente delle tecnologie low-carbon; d’altronde il “pacchetto energia e clima” comunitario sta già aumentando l’occupazione in settori, in rapida crescita, a basse emissioni. In secondo luogo, la “de-carbonizzazione” dei settori europei dell’energia e dei trasporti aiuterà a ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di petrolio e gas, aumentando così la sua capacità di resistenza alla volatilità dei prezzi e delle catene di approvvigionamento di questi prodotti.

L’Ue si mostra quindi, ancora una volta, in prima linea nell’accogliere e nell’affrontare la sfida posta dal cambiamento climatico attraverso la predisposizione di politiche che, accanto agli indiscussi vantaggi ambientali, presentano benefici in termini di crescita, occupazione ed innovazione tecnologica e che siano efficienti in termini di costi e di risorse.

La consultazione pubblica si svolgerà fino all’8 dicembre, online, attraverso un questionario interattivo pubblicato sul sito http://ec.europa.eu/clima/consultations/0005/index_en.htm.

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