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Aumentano i controlli comunitari sull’import di ortofrutta extra Ue

Quest’anno, la sicurezza alimentare nell’Unione Europea è ulteriormente migliorata, in parte grazie al ritiro dal mercato di pesticidi nocivi e al rafforzamento dei controlli alle frontiere. Dallo scorso gennaio, infatti, l’Ue ha istituito una frontiera comunitaria per alcuni prodotti ortofrutticoli che vengono così controllati prima della loro entrata nell’Unione.

Il Commissario alla salute Dalli, dopo aver verificato di persona come avvengono le fasi di controllo alla frontiera, ha dichiarato: "Quello che ho visto mi ha convinto che la frutta e la verdura che arrivano sulle nostre tavole sono sicure. Sono certo che le "migliori pratiche" per la sicurezza alimentare che oggi vengono attuate in tutta Europa stanno contribuendo all’obiettivo di garantire ai cittadini europei prodotti più sicuri e più verdi. Gli Stati membri hanno destinato notevoli risorse per garantire il funzionamento di questo sistema di controllo, ed i loro sforzi hanno permesso hanno permesso il suo successo".

La legislazione comunitaria sui pesticidi è probabilmente la più rigorosa al mondo e l’Europa ha intrapreso diverse riforme importanti per migliorare il livello di tutela dei consumatori. Negli ultimi due anni la Commissione ha armonizzato la legislazione sui livelli massimi di residui di pesticidi negli alimenti e nei mangimi e ha inoltre completato la valutazione dei pesticidi presenti sul mercato, portando al ritiro di circa 700 sostanze delle 1000 inizialmente presenti sul mercato.

Nel novembre del 2009, inoltre, l’Unione ha adottato norme più severe per l’approvazione dei pesticidi. Con le nuove norme, che entreranno in vigore nel giugno 2011, queste sostanze non sono approvate a condizione che l’esposizione umana sia trascurabile.

Per garantire che i requisiti di sicurezza siano pienamente rispettati, nell’interesse dei consumatori, l’Ue si è dotata di un sistema di controllo efficace che prevede verifiche a tutti i livelli della catena alimentare, sia per i prodotti nazionali, che per i prodotti importati.

Le norme comunitarie introdotte nel gennaio 2010 hanno comportato un rafforzamento dei controlli alle frontiere per la frutta e la verdura importata. Questi controlli sono messi in atto dalle autorità competenti dei diversi Stati membri e si basano su un elenco di prodotti sensibili di origine vegetale provenienti da paesi terzi. Questa lista viene rivista trimestralmente e comprende prodotti come ortaggi e frutta tropicale proveniente dalla Tailandia e dalla Repubblica Dominicana.

Tra l’altro, il nuovo sistema prevede verifiche anche sulla documentazione che attesta l’analisi effettuata sui pesticidi per una vasta gamma di frutta e verdura come mango, banane, melanzane, zucchine e pere importati da paesi terzi.

A seguito dell’introduzione di tale regime, a gennaio, quasi 13.600 lotti di frutta e verdura importati sono stati soggetti a verifiche. Il 10% di questi prodotti sono stati testati, con il risultato che il 10% dei prodotti esaminati non sono risultati conformi agli standard di sicurezza previsti nell’Unione europea.

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