Biodiversità: fissati gli obiettivi 2020, più salvaguardia per gli animali da allevamento
Secondo la dichiarazione firmata dai Ministri dell’ambiente al summit internazionale di Nagoya, dal 2020 il tasso di perdita di biodiversità degli habitat naturali, incluse le foreste, dovrebbe essere dimezzato e , dove possibile, portato a zero. Al contempo le aree destinate a riserva naturale dovrebbero arrivare al 17%. Dopo 11 giorni di negoziato, è stato trovato un accordo internazionale su 20 principi target da conseguire tra il 2011-2020, che includono l’estensione delle aree protette al 17% delle acque interne e al 10% delle zone costiere e marine. I Ministri hanno ribadito l’importanza di mantenere la diversità genetica delle piante coltivate e degli animali da allevamento, esortando a "minimizzare l’erosione genetica". Un accordo è stato raggiunto anche nella condivisione dei vantaggi derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche del pianeta, attraverso il coinvolgimento sia dei governi che delle imprese. La questione dei fondi da mettere a disposizione per i paesi in via di sviluppo non ha trovato una soluzione nel corso della riunione. I negoziato hanno infatti portato solo ad individuare i mezzi per definire risorse necessarie per il piano strategico 2012. Commentando l’accordo, il commissario Ue per l’ambiente Janez Potočnik, ha espresso la speranza che il vertice rappresenti "il punto di svolta che ha portato il nostro pianeta ad uscire dal baratro di un disastro ecologico". A livello comunitario il prossimo passo sarà la ormai prossimo adozione, attesa per la fine dell’anno, della “Strategia europea per la biodiversità”. |