il Punto Coldiretti

Blue tongue: per la Commissione va garantita la sicurezza con la vaccinazione

Sulla base di quanto stabilito, lo scorso 8 aprile, dal Comitato Permanete per la Catena Alimentare e la Salute degli Animali (SCFCAH), fino al 31 dicembre 2008, la movimentazione degli animali dalle zone soggette a restrizione in aree esenti dalla malattia della lingua blu, potrà avvenire solo a condizione che gli animali siano vaccinati oppure su prova che questi siano naturalmente immunizzati.

Il nuovo testo prevede che tali requisiti non si applichino ai vitelli con meno di 90 giorni, considerati troppo giovani per essere vaccinati, a condizione che (“condizioni addizionali”) gli animali siano mantenuti confinati in modo da garantire loro la massima protezione dai vettori e siano stati sottoposti a test d’identificazione dell’agente non più tardi di 7 giorni precedenti allo spostamento dalla zona di restrizione.

Tali condizioni addizionali devono essere notificate, da parte dello Stato membro che intende applicarle, alla Commissione ed attendere da questa l’autorizzazione.

Il testo, come modificato, prevede inoltre un nuovo sistema di verifica per gli animali naturalmente immuni alla malattia. A riguardo è stato stabilito che dovranno essere svolti due test sierologici per accertare l’esistenza degli anticorpi; un primo test, deve essere effettuato tra 60 e 360 giorni prima della movimentazione ed un secondo non prima di sette giorni dalla data prevista per lo spostamento dalla zona di restrizione.

L’adozione formale dell’atto da parte della Commissione, è prevista nel corso delle prossime due settimane e le disposizioni entreranno in vigore tre giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea.

Le disposizioni, adottate dal Comitato lo scorso 8 aprile a maggioranza qualificata, rientrano nell’azione, che la Commissione sta mettendo in atto, di controllo ed eradicazione della malattia della bluetongue che, si ricorda, non é pericolosa per gli esseri umani.

E’ dunque la vaccinazione, come da sempre sostenuto da Coldiretti, lo strumento scelto dalla Commissione quale migliore opzione per facilitare lo scambio sicuro di animali provenienti dalle zone soggette a restrizione, ovvero dove sono presenti uno o più sierotipi del virus.

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