il Punto Coldiretti

Carne di animali clonati, nessun accordo tra Parlamento e Commissione Ue

Ancora nessun accordo sulla proposta di regolamento relativa ai “Nuovi alimenti”. I  rappresentanti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione, riuniti in un Comitato di conciliazione, non sono riusciti a giungere ad un accordo sulle regole da applicare ai prodotti alimentari derivanti dalla progenie e dalla discendenza di animali clonati, in caso di commercializzazione nell’Unione europea.

Come noto la posizione dell’Europarlamento è stata sempre contraria, non solo all’utilizzo di animali clonati nella produzione di alimenti, ma anche estendendo tale divieto alla loro progenie e discendenza. Di conseguenza, sin dall’inizio del negoziato, il Parlamento ha chiesto  la messa al bando di tutti i prodotti (gli alimenti, ma anche il seme e gli embrioni per la riproduzione) derivati dai cloni, dalla loro prole (la prima generazione) e dai loro discendenti

Tuttavia, nel corso delle diverse fasi negoziali la delegazione del Parlamento europeo ha assunto un atteggiamento più aperto, per evitare il vuoto normativo in cui si vive attualmente a livello comunitario, accettando la possibilità di commercializzare alimenti derivanti da progenie e discendenza, da oggi fino al 2013 (anno in cui la Commissione presenterà le relative proposte legislative), condizionando tale possibilità all’obbligo di ‘tracciabilità’ ed etichettatura, al fine di informare il consumatore circa l’origine dell’alimento acquistato.

In un primo momento, tale apertura negoziale aveva riscosso consenso a livello dei servizi giuridici del Consiglio che la ritenevano difendibile a livello Wto e numerose delegazioni ministeriali avevano dato il loro assenso. Determinante è stato tuttavia il ruolo della Commissione che ha definito inaccettabile tale ipotesi in quanto avrebbe significato l’attuazione di un sistema obbligatorio di etichettatura e tracciabilità per le importazioni da Paesi terzi, anteponendo così interessi di carattere economico, ovvero evitare nuove tensioni commerciali in particolare con gli Stati Uniti, alle richieste del consumatore. 

Tenuto conto della situazione l’On. Gianni Pittella (Vice Presidente del PE), che presiede il Comitato di conciliazione, ha dichiarato che “Il Consiglio deve rispettare le preoccupazioni dei cittadini di fronte alle questioni etiche ed a quelle relative al benessere degli animali che la clonazione solleva”, e nel corso della conferenza stampa successiva al negoziato, ha rafforzato tale concetto affermando che: “I negoziati potranno avere un esito positivo solo se il Consiglio è pronto a soddisfare le esigenze dei consumatori in materia di clonazione. In caso contrario, risulterebbe evidente che il Consiglio e la Commissione europea restano assolutamente legati unicamente ad interessi di tipo commerciale e su tali presupposti il Parlamento non accetterà nessun compromesso”.

Il mandato negoziale scade a fine mese (28 marzo 2011) e se un accordo non sarà raggiunto l’intera proposta decadrà con la conseguenza di lasciare un vuoto normativo (attualmente la materia della clonazione non trova disciplina nei testi legislativi comunitari) e ciò comporterà l’obbligo per la Commissione di reimpostare una nuova proposta legislativa.

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