Clima, un programma Ue per assicurare la produzione di cibo
Un programma di lavoro a livello europeo per coordinare le attività di ricerca finanziate dagli Stati con lo scopo di garantire un sicuro e sostenibile approvvigionamento alimentare. E’ l’ iniziativa di programmazione congiunta (Ipc) dell’Ue sull’agricoltura, la sicurezza alimentare e il cambiamento climatico, recentemente avviata dalla Commissione europea. Il programma comune di ricerca coinvolge venti paesi europei sotto la regia congiunta della Francia, attraverso il suo istituto nazionale di ricerca agricola (Inra), e del Regno Unito, attraverso il Biotechnology and Biological Research Council (Bbsrs). L’iniziativa mira a instaurare una stretta collaborazione fra gli Stati membri per definire, sviluppare e attuare programmi di ricerca strategica comune nei settori più importanti per la qualità della vita e la prosperità in Europa. L’Ipc sull’agricoltura, la sicurezza alimentare e il cambiamento climatico intende concentrare le attività di ricerca congiunta per ottenere una visione comune al fine di garantire un sicuro e sostenibile approvvigionamento alimentare. Oltre alla Francia e al Regno Unito, in qualità di coordinatori, gli altri Paesi coinvolti sono Austria, Repubblica Ceca, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Irlanda, Israele, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Romania, Slovacchia, Spagna, Svezia e Turchia. Il cambiamento climatico è uno dei principali fattori che rimettono in discussione la capacità dell’agricoltura di fornire cibo per la popolazione mondiale che si presume arrivi a 9 miliardi di persone nel 2050, con un aumento del 50% della domanda alimentare da oggi al 2030. |
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