il Punto Coldiretti

Con Libro verde parte la consultazione sul futuro di qualità e origine dei prodotti

La Commissione europea ha approvato il Libro Verde sulla qualità, volto ad aprire un dibattito su come valorizzare al meglio i prodotti d’eccellenza dell’agroalimentare europeo.

Si tratta sicuramente di un’opportunità per fare il punto sul sistema attuale e cercare di portare in futuro i giusti correttivi, necessari a garantire un’efficace promozione e protezione dei prodotti agricoli di qualità che ancora oggi non godono ti tali garanzie. 

Il Libro Verde sulla qualità, prende in esame il sistema europeo delle Indicazioni geografiche, dell’agricoltura biologica, oltre ai sistemi regionali e privati di certificazione della qualità e pone delle domande per verificare come migliorarli e renderli più trasparenti dinanzi al consumatore dell’Unione.

E’ sul consumatore che viene posta un’importante attenzione, un’attenzione che però non sfocia in un approccio di trasparenza totale in quanto la Commissione europea non chiede tra le sue domande se si ritiene necessario indicare in etichetta l’origine Stato Membro dei prodotti agricoli ma si limita a chiedere se sia necessario indicare UE.

Ciò in contrasto con il parere del Comitato economico e sociale europeo che ha chiesto in maniera esplicita l’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta per i prodotti agricoli e quelli alimentari di prima trasformazione, nonché una valutazione caso per caso per quelli di seconda trasformazione.

Per tale motivo, è necessario fare in modo che la nostra azione volta a favorire una reale trasparenza dei mercati, necessaria per i cittadini e per le imprese agricole trovi finalmente spazio a livello comunitario in un approccio più moderno alla qualità.

Il Libro verde deve essere quindi una opportunità da cogliere in tal senso ed il ruolo che il made in Italy svolge per il sistema qualità riconosciuto per l’importanza che ricopre essendo l’Italia il principale produttore di DOP e IGP (173), oltre ad essere il primo Paese in Europa per superfici e operatori impegnati nelle produzioni biologiche.

Tra le domande poste dal Libro Verde c’è anche quella su come migliorare la protezione delle Indicazioni geografiche che non può prescindere, nel mercato interno, da un obbligo di intervento da parte degli Stati Membri qualora al loro interno si verifichi una imitazione o una usurpazione di una IG come nel caso Parmesan in Germania.

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