il Punto Coldiretti

Contro lo spreco alimentare il Parlamento europeo vuole la filiera corta

La futura politica agricola comune deve assicurare i finanziamenti pertinenti destinati a promuovere la stabilità del settore primario tramite vendite dirette, mercati locali e tutte le forme di promozione della filiera corta e a chilometro zero.

E’ quanto chiede il Parlamento europeo con l’adozione della “Risoluzione su come evitare lo spreco di alimenti: strategie per migliorare l’efficienza della catena alimentare nell’Ue” adottata nel corso della seduta plenaria della scorsa settimana, su presentazione del progetto di relazione del relatore on. Salvatore Caronna.

La risoluzione adottata rappresenta un’iniziativa non legislativa del Parlamento europeo, ed è rivolta a sensibilizzare la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri affinché la lotta allo spreco alimentare diventi una priorità all’interno dell’agenda politica europea.

L’obiettivo è quello di promuovere strategie finalizzate a migliorare l’efficienza della catena agroalimentare, nonché affrontare con urgenza il problema dello spreco alimentare lungo tutta la filiera alimentare, e a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema ancora per molti aspetti ignorato.

Per ridurre drasticamente lo spreco di cibo entro il 2025, la risoluzione chiede di promuovere nuove campagne di sensibilizzazione, sia a livello europeo che a livello nazionale, per informare il pubblico su come evitare lo spreco alimentare.

Gli Stati membri dovrebbero introdurre corsi scolastici e universitari che spieghino come conservare, cucinare e scartare gli alimenti. Al fine di promuovere l’idea di utilizzare il cibo in modo sostenibile, i deputati chiedono che il 2014 sia proclamato "Anno europeo contro gli sprechi alimentari".

Inoltre, con la risoluzione adottata, il Parlamento europeo invita gli Stati membri a incoraggiare e sostenere le iniziative dirette ad incentivare la produzione sostenibile su piccola e media scala legata ai mercati e ai consumi locali e regionali, riconoscendo che i mercati locali sono sostenibili sotto il profilo ambientale e contribuiscono, al contempo, alla stabilità del settore primario.

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