il Punto Coldiretti

Corte dei Conti Ue, manca una strategia europea contro la desertificazione

La Corte dei Conti Ue bacchetta la Commissione europea e gli Stati membri sulle politiche adottate per combattere la desertificazione e il degrado del suolo. Gli auditor della Corte hanno visitato alcuni stati membri, tra cui l’Italia, per valutare l’efficacia delle azioni  per arginare il degrado del suolo e la conclusioni a cui sono arrivati è che sia la Commissione , sia gli Stati hanno adottato provvedimenti non adeguati.  Secondo la relazione la Commissione Ue non ha un quadro certo delle problematiche legate  ai processi di desertificazione provocati dall’azione dell’uomo e dal mutamento climatico che riducono la produzione alimentare, rendono infertili i suoli e impattano sulla qualità dell’acqua.

La  Corte dei Conti ha lanciato un ennesimo allarme sui rischi  in termini di povertà, problemi di salute e di perdita di biodiversità  per la mancanza di una strategia a livello Ue.  Il documento riconosce  che la politica agricola comune, le misure forestali e sull’adattamento climatico prevedono interventi per combattere siccità e aridità, ma non sono specificamente mirati. Un altro rilievo è sulla frammentazione delle misure,  senza una valutazione completa e una metodologia concordata a livello europeo.

Per questo la raccomandazione della Corte  è di definire una valutazione sull’estensione della desertificazione e del  degrado del suolo e   sull’adeguatezza del quadro normativo. Inoltre si invita  fornire orientamenti agli Stati sulla preservazione del suolo e sulla diffusione delle buone pratiche anche  con  il possibile supporto tecnico per l’elaborazione dei piani nazionali finalizzati a raggiungere entro il 2030 ”la neutralità in materia di degrado del suolo”.

La Coldiretti commenta la relazione sottolineando come occorra cogliere l’occasione per introdurre misure di  sostegno alla zootecnia per puntare alla valorizzazione degli effluenti di allevamento che attualmente sono penalizzati da  una rigorosa disciplina, la “Direttiva nitrati”, che misura l’impatto sulle falde impedendone un uso anche in sostituzione di minerali chimici. Secondo la Coldiretti, inoltre,  si dovrebbe promuovere il trasporto in aree povere senza rinviare alla diversa disciplina dei rifiuti.

I liquami provenienti dalle stalle rappresentano una straordinaria opportunità ambientale e non un problema. Il digestato  infatti costituisce un ulteriore esempio di come le nuove tecnologie possono mettere a disposizione soluzioni sostenibili a condizione però che la burocrazia non intervenga a creare inutili criticità

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