il Punto Coldiretti

Dall’Europa arrivano 21 milioni per promuovere la frutta nelle scuole

La Commissione europea ha deciso la ripartizione definitiva, per l’anno scolastico 2010/2011, degli aiuti Ue a sostegno del programma Frutta nelle scuole. I principali beneficiari del regime sono l’Italia (21 milioni di euro), la Germania (10 milioni), la Romania (9,6 milioni di euro) e la Polonia (9,2 milioni di euro).

Al programma, che complessivamente mette a disposizione 90 milioni di euro di fondi per distribuire frutta e verdura nelle scuole primarie e incentivarne il consumo tra i bambini, hanno aderito 25 Stati membri. Solo la Finlandia e la Svezia non parteciperanno all’iniziativa che si prefigge. In Italia, per l’anno scolastico 2009-2010, si prevede di coinvolgere nel Programma circa 510.000 alunni, ovvero il 18-20% della popolazione scolastica della scuola primaria italiana.

Gli studi hanno dimostrato che circa un adulto su tre ha problemi di sovrappeso e quasi un italiano su dieci è decisamente obeso. Tale tendenza è più accentuata tra i bambini e gli adolescenti con una prevalenza maggiore di obesità e sovrappeso nelle aree del sud Italia rispetto a quelle del nord. L’obesità infantile è una condizione predisponente all’obesità nell’età adulta e costituisce una seria minaccia per la salute pubblica: da qui la necessità di attuare iniziative che supportino abitudini più corrette e  maggiormente equilibrate.

In particolare l’Italia, nella Strategia nazionale per l’attuazione del Programma “Frutta nelle scuole”(Annualità 2009-2010), si è orientata verso una selezione di prodotti che tenga conto del carattere di stagionalità, che influisce sia sotto il profilo salutistico sia sotto quello dell’attrattività (i prodotti frutticoli esprimono al massimo i loro colori, rendendoli particolarmente invitanti, nonché i loro sapori e gusti proprio nel momento della naturale maturazione).

Priorità anche alla provenienza della frutta distribuita: le ricerche hanno evidenziato, infatti, che il tenore delle sostanze nutrizionali è inversamente proporzionale al tempo trascorso tra il momento del raccolto ed il momento del consumo (più tempo passa, più tale contenuto diminuisce). In aggiunta, poter contare su prodotti dalle stesse aree o da aree prossimali, ha un’importante ricaduta positiva sull’ambiente, dal momento che comporta riduzioni delle emissioni di Co2, obiettivo strategico delle politiche ambientali di tutti i Governi sensibili allo sviluppo sostenibile.

A livello comunitario, la proposta del programma a favore del consumo di frutta nelle scuole fa seguito a un impegno preso nel giugno 2007, durante i negoziati sull’organizzazione comune dei mercati nel settore ortofrutticolo. I programmi saranno cofinanziati al 50% (o al 75% nelle cosiddette "regioni di convergenza", in cui il Pnl per abitante è più basso). I fondi non potranno essere utilizzati per sostituire finanziamenti nazionali esistenti, ma sono volti ad incoraggiare attività supplementari, correlate ai programmi che già vengo messi in atto.

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