il Punto Coldiretti

Dopo la denuncia Coldiretti arriva il rapporto Ue sulle pratiche sleali

Dopo le denunce della Coldiretti, la Commissione europea ha pubblicato una relazione sull’attuazione della direttiva sulle pratiche commerciali sleali (Utp) cioè sull’attuazione delle norme contro le pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare che in Italia è stata recepita con una norma nazionale ad hoc. Le pratiche commerciali sleali più frequentemente rilevate a livello comunitario sono state: i ritardi di pagamento per prodotti agricoli e alimentari deperibili e non deperibili (50% e 13%), pagamenti non correlati a una transazione specifica (7%), pagamenti richiesti al fornitore per azioni di marketing (7 %) così come per lo stoccaggio, l’esposizione e l’elenco (7%). Circa il 41% delle pratiche sleali rilevate sono state individuate a livello di vendita al dettaglio, il 36% a livello di industria alimentare e il 22% a livello di commercio all’ingrosso.

Alla domanda sul motivo per cui certe pratiche sleali subite non sono denunciate, gli intervistati hanno rispondo indicando in primis il timore di forme di ritorsione da parte dell’acquirente (30%), dalla considerazione di una pratica comune nel settore (23%) o ritenendo che l’autorità di contrasto non sarebbe in grado di gestirla (17%). Una analisi che viene dopo che in Italia Lactalis, (il più grande gruppo lattiero caseario del mondo)  è stata multata per pratiche sleali sul prezzo del latte ai danni delle aziende agricole denunciate dalla Coldiretti.

La norma violata della normativa nazionale prevede appunto che i prezzi pagati ad agricoltori ed allevatori non scendano mai sotto i costi di produzione ma la Coldiretti è stata la prima ed unica a far applicare con una denuncia a una multinazionale, per aver violato il decreto legislativo n.198 dell’8 novembre 2021 fortemente voluto dalla Coldiretti per tutelare gli agricoltori e gli allevamenti nella filiera.

“Molte aziende agricole hanno timore di ritorsioni nel denunciare eventuali illeciti imposti da grandi gruppi industriali e catene distributive. Per questo Coldiretti garantisce l’anonimato alla singola impresa e offrire un maggiore potere contrattuale. Abbiamo iniziato con il latte e stiamo lavorando anche per tutte le altre filiere” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Un problema che riguarda anche le relazioni commerciali transfrontaliere per le quali la Commissione ha constatato l’esistenza ancora di troppi ostacoli da affrontare per una corretta applicazione della direttiva sulle pratiche sleali e intende proporre nuove norme sull’applicazione transfrontaliera delle pratiche commerciali sleali entro la fine del 2024.  La Commissione ha recentemente anche proposto l’istituzione dell’Osservatorio della filiera agroalimentare dell’Ue (Afco) per ottenere maggiore trasparenza su prezzi, struttura dei costi e distribuzione dei margini e del valore aggiunto nella filiera agroalimentare.

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