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Duecento miliardi contro la crisi, ecco il piano della Commissione Ue

La Commissione europea ha presentato un piano per far fronte all’attuale crisi economica. Il piano è imperniato su due elementi principali: misure a breve termine per rilanciare la domanda, salvare posti di lavoro e contribuire a far rinascere la fiducia dei cittadini consumatori; "investimenti intelligenti" mirati ad una crescita sostenibile all’interno della Strategia di Lisbona. Il piano prevede l’investimento di circa 200 miliardi di euro, di cui 170 miliardi attraverso i bilanci nazionali e 30 miliardi tramite i bilanci dell’UE e della Banca europea per gli investimenti.

La Commissione ritiene che gli investimenti dovranno rientrare nei limiti del patto di stabilità previsto dal Trattato Di Maastricht pur sfruttando pienamente la flessibilità offerta dal patto stesso. La priorità principale che si propone il piano è quella di difendere i cittadini europei dalle conseguenze più drammatiche della crisi finanziaria, in quanto lavoratori, famiglie e imprenditori sono i primi a risentirne.

La Commissione propone di semplificare i criteri applicati al sostegno del Fondo sociale europeo, riprogrammare la spesa e incrementare i pagamenti degli anticipi dall’inizio del 2009, in modo che gli Stati membri possano avere rapidamente accesso a un importo fino a 1,8 miliardi di euro onde rafforzare le politiche attive per il mercato del lavoro, riorientare il sostegno verso le categorie più vulnerabili, intensificare le azioni volte a migliorare le competenze e, ove necessario, optare per un finanziamento comunitario integrale dei progetti durante questo periodo.

Contribuiranno alla tutela e alla creazione di posti di lavoro anche finanziamenti fino a 4,5 milioni di euro provenienti dal fondo di coesione e altre misure volte ad accelerare l’attuazione dei principali progetti d’investimento. Inoltre, per creare domanda di manodopera, il piano invita gli Stati membri a prendere in considerazione una riduzione dei contributi sociali versati dai datori di lavoro per le persone a più basso reddito e chiede al Consiglio di adottare, prima del Consiglio europeo della primavera 2009, la direttiva proposta per rendere permanenti le aliquote IVA agevolate per servizi ad alta intensità di lavoro.

Per ciò che riguarda gli “Investimenti intelligenti”, il piano prevede proposte dettagliate di partenariato fra il settore pubblico, attraverso i fondi della Comunità, della Banca Europea per gli Investimenti e nazionali, e il settore privato per promuovere le tecnologie pulite attraverso un sostegno all’innovazione, tra cui un’iniziativa europea per le auto verdi, con un finanziamento combinato di almeno 5 miliardi di euro, un’iniziativa europea per edifici efficienti sul piano energetico, pari a 1 miliardo di euro, e un’iniziativa per le "fabbriche del futuro" stimata a 1,2 miliardi di euro.

Il piano di ripresa si baserà sulla legge per le piccole imprese per concedere ulteriore sostegno alle PMI, ad esempio abolendo l’obbligo per le microimprese di elaborare conti annuali, agevolando l’accesso agli appalti pubblici e garantendo che le autorità pubbliche paghino le fatture entro un mese.

Il piano comprende anche ulteriori iniziative volte ad applicare le norme sugli aiuti di Stato in modo tale da disporre della massima flessibilità per affrontare la crisi pur mantenendo condizioni di equa concorrenza. Queste nuove misure comprendono un pacchetto di semplificazione volto ad accelerare il processo decisionale, un aumento temporaneo della "soglia di sicurezza" per il capitale di rischio a 2,5 milioni di euro e, sempre a titolo temporaneo, maggiori possibilità per gli Stati membri di garantire i prestiti alle imprese.

In conclusione, il piano presentato dalla Commissione europea dovrà essere approvato dal Consiglio dei Capi di Stato e di Governo che si riunirà a Bruxelles l’11 e 12 dicembre prossimo.

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