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Europarlamento, la Commissione agricoltura vara il testo sulla nuova Pac

Riservare una particolare attenzione al sostegno dei giovani agricoltori; portare avanti un’agricoltura sostenibile sotto il profilo sociale e ambientale; fornire strumenti per il sostegno della gestione da parte degli agricoltori di filiere corte; promuovere la vendita diretta e i mercati locali. Sono questi i principali elementi contenuti nella relazione adottata dalla Commissione agricoltura del Parlamento europeo sulla nuova Pac.

Attraverso l’adozione di diversi emendamenti di compromesso, i parlamentari europei, con 40 voti a favore, 1 voto contrario e 4 astenuti, hanno approvato un testo di relazione, proposto dal deputato tedesco Albert Dess, che inizialmente prevedeva 1.267 emendamenti.

Sulla base di tali elementi di compromesso, gli eurodeputati hanno individuato i punti cardine della nuova Pac. Vediamoli. Innazitutto, la sicurezza alimentare, cioè la produzione di cibo, rimane la ragion d’essere dell’agricoltura. E’ quindi necessaria una Politica agricola comune forte, sostenibile e con un bilancio adeguato agli ambiziosi obiettivi da perseguire, respingendo fermamente qualsiasi passo verso una rinazionalizzazione della Pac.

La distribuzione delle risorse, sia tra gli Stati membri e sia tra gli agricoltori all’interno di uno Stato membro, dovrà essere attuata gradualmente, con un approccio pragmatico e l’utilizzo di  criteri oggettivi. Nel perseguire l’obiettivo di un sostegno più efficace, è necessario che i pagamenti diretti siano  più mirati  verso un’agricoltura più sostenibile e sia preservata  la diversità dei sistemi di produzione locali.

Dovrà essere prevista l’introduzione un tetto superiore per i pagamenti diretti e la Commissione europea dovrà considerare l’introduzione di meccanismi di degressività dei pagamenti diretti in considerazione della dimensione aziendale, di criteri oggettivi come l’impiego del lavoro  e l’utilizzo di pratiche sostenibili.

La tutela delle risorse naturali dovrebbe essere più strettamente legata alla concessione di pagamenti diretti, e pertanto l’introduzione della componente ecologica deve prevedere incentivi con l’obiettivo di garantire la sostenibilità agricola e la sicurezza alimentare, attraverso una gestione efficace delle  risorse (acqua, energia, suolo), evitando la complessità amministrativa;

Una particolare attenzione dovrebbe essere dedicata a aiutare i giovani agricoltori, soprattutto riguarda l’accesso alla terra, l’innovazione, la modernizzazione e lo sviluppo di investimenti. Al fine poi di rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare, dovrebbero essere sviluppati degli strumenti per il sostegno della gestione da parte degli agricoltori di filiere territoriali corte che siano trasparenti ed efficienti, che abbiano un ridotto impatto ambientale, che promuovano la qualità e forniscano l’informazione al consumatore, che comportino la riduzione degli intermediari e che promuovano la formazione dei prezzi equi e trasparenti.

La politica di sviluppo rurale dovrà consentire che tutto il potenziale umano e della natura delle zone rurali sia sfruttato, anche tramite la produzione agricola di qualità, come la vendita diretta, la promozione dei prodotti, l’efficienza energetica, la diversificazione e lo sviluppo dei mercati locali. Una particolare attenzione deve essere rivolta alle norme specifiche per i canali di produzione di piccole dimensioni come il rapporto  diretto produttore -consumatore e le filiere corte.

Dovranno essere sviluppati schemi di assicurazione multi-rischio (quali  assicurazione per il clima e assicurazione contro la perdita del reddito), contratti futures e fondi mutualistici, parzialmente finanziati da fondi pubblici. In particolare dovranno essere sostenute le azioni comuni da parte degli agricoltori  per la creazione di consorzi e cooperative.

Dovrà essere anche considerata la possibilità relativa al mantenimento dei diritti di impianto oltre il 2015 nel settore del vino, e dovrebbero essere rafforzati i sistemi di gestione nel settore degli ortofrutticoli (per gli agrumi e per tutti i prodotti in questione), del vino e dell’olio d’oliva; inoltre sarà necessario un fondo di crisi più efficiente nel settore dell’ortofrutta, una migliore gestione delle crisi nel settore del vino, e un aggiornato sistema di ammasso privato per l’olio d’oliva.

Il testo degli emendamenti di compromesso, che sono stati adottati, verrà ora trasmesso per la sua  composizione, ai servizi giuridici dell’Europarlamento e, successivamente, verrà sottoposto al voto per la sua definiva adozione, nella seduta plenaria del prossimo 23 giugno.

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