Health Check, l’Ue punta su tutela del made in Italy e origine
Tutela di DOP e IGP, marchio europeo di qualità, indicazione dell’origine in etichetta e misure contro le speculazioni. E’ quanto ha sollecitato il Parlamento europeo che, nel corso dell’ultima seduta Plenaria ha adottato la relazione sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio in preparazione alla "valutazione dello stato di salute" della PAC riformata. In particolare gli euro deputati chiedono di fornire gli aiuti PAC solo ai veri agricoltori, procedere a un più rapido disaccoppiamento, abolire il set-aside e gli aiuti alle colture energetiche, mantenere l’intervento e promuovere assicurazioni multirischio, senza estendere le norme relative alla condizionalità. Al posto della degressività propongono l’applicazione di una modulazione progressiva che aumenta in maniera proporzionale agli aiuti percepiti dalle singole imprese agricole. Con 510 voti favorevoli, 88 contrari e 80 astensioni, i deputati sottolineano anzitutto che l’agricoltura, insieme all’industria alimentare ad essa collegata, «rappresenta uno dei maggiori settori dell’economia dell’UE», determina la sua sicurezza alimentare e partecipa in grado sempre maggiore alla definizione della sicurezza energetica. Ritengono, inoltre, che una PAC basata su un modello agrario europeo economico, ecologico e sociale, capace di garantire la sostenibilità e la sicurezza alimentare, «sarà necessaria anche in futuro». Ma, ammoniscono, «occorre proseguire sulla via fruttuosa delle riforme, potenziando ulteriormente lo sviluppo rurale». Inoltre, a loro parere, la riforma della PAC del 2003, è stata, nei suoi aspetti essenziali, «un notevole successo». Ha infatti permesso di accrescere considerevolmente la trasparenza e l’efficacia della PAC, rafforzando nel contempo la responsabilità degli agricoltori e il loro orientamento ai bisogni del mercato. Occorre quindi proseguire tale processo, a condizione che siano mantenuti intatti fino al 2013 i fondi agricoli del primo pilastro. D’altra parte, sottolineano la necessità di proseguire «una decisa semplificazione amministrativa» della PAC e delle molte direttive e regolamenti UE «al fine di alleviare l’onere per gli agricoltori». Ma tale semplificazione, avvertono, non deve dar luogo «a una rinazionalizzazione della PAC o a un’ulteriore riduzione degli aiuti». Il Parlamento insiste poi sulla difesa del concetto di agricoltura «sostenibile, competitiva e multifunzionale», il cui obiettivo fondamentale sia l’approvvigionamento della popolazione con alimenti sani e sicuri, in quantità sufficienti e a prezzi ragionevoli. D’altra parte, appoggia «in linea di principio» l’integrazione degli obiettivi generali nella PAC, come la sicurezza alimentare, la coesione territoriale, la protezione dei consumatori, dell’ambiente, del clima e degli animali, le energie rinnovabili e la biodiversità. Ma sottolinea che ciò non deve mettere in questione la produzione nelle regioni montane, svantaggiate, periferiche e insulari dell’UE, che applicano metodi di produzione estensiva e producono in ampia misura per il mercato locale. Inoltre, i deputati sottolineano che la condizione per qualsiasi accordo sull’agricoltura nel quadro dell’OMC consiste nel pervenire ad un accordo sulla proprietà intellettuale che copra le indicazioni geografiche. Anche perché «la forza e il futuro dell’agricoltura europea» risiedono nei prodotti regionali, tradizionali e in altre categorie di prodotti di riconosciuta alta qualità e di valore aggiunto. Dopo il voto del Parlamento europeo sono attese le conclusioni del Consiglio dei ministri dell’agricoltura che verranno approvate nella prossima riunione e le proposte legislative che la Commissione europea si appresta ad adottare il 20 maggio prossimo. |
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