il Punto Coldiretti

I cittadini europei bocciano gli OGM in agricoltura

Il 58% dei consumatori europei si dichiara contrario all’utilizzo di OGM, mentre solo un quinto di loro, ovvero il 21%, è favorevole ed il 9% dice non di avere mai sentito parlare di OGM.
Questi ed altri sono i dati emersi da un sondaggio, svolto dall’EUROBAROMETRO su un campione di 1000 di cittadini europei (UE27) intitolato “ Il comportamento dei cittadini europei nei riguardi dell’ambiente”, promosso dalla Direzione Generale Ambiente della Commissione europea.

Secondo il sondaggio, le cinque problematiche “ambientali” che più preoccupano i cittadini europei sono i cambiamenti climatici, l’inquinamento idrico e atmosferico, le catastrofi di origine umana, l’impiego di sostanze chimiche nei prodotti di uso quotidiano e l’uso degli organismi geneticamente modificati in agricoltura.
Con riguardo agli OGM, i dati mostrano che la maggior parte dei cittadini degli Stati membri è contraria al loro utilizzo. Gli italiani, come aveva già rilevato un analogo sondaggio svolto da Coldiretti-Swg ,”Le opinioni di italiani e europei sull’alimentazione”, si annoverano tra questi, con una percentuale di coloro che si sono dichiarati contrari agli OGM pari al 55%.
Dall’ Eurobarometro sono emersi altri dati di particolare interesse sul nostro Paese e sull’attitudine dei cittadini nei riguardi delle questioni ambientali; di fatto, l’82% degli italiani ritiene necessaria una legislazione armonizzata a livello europeo in campo ambientale, l’80% sostiene che l’UE dovrebbe aiutare i paesi terzi a migliorare il loro livello di tutela ambientale, il 78% che dovrebbe stanziare più finanziamenti per la tutela dell’ambiente ed il 75% è disposto ad acquistare prodotti più rispettosi dell’ambiente, anche se più cari.

I risultati dell’EUROBAROMETRO rappresentano un’ulteriore conferma della validità del progetto italiano “semina sicura” avviato dalla Coldiretti, con il sostegno di associazioni ambientaliste e dei consumatori,  che ha portato ad una moratoria di fatto per il biotech nei campi.

L’Italia ha poi altre ragioni per difendere la scelta di evitare, a livello nazionale, la coltivazione di produzioni OGM, si tratta dei primati raggiunti sul piano della qualità, della sicurezza alimentare ed ambientale, dall’agricoltura nazionale che vanno tutelati e valorizzati. Ci riferiamo in particolare, al primato delle denominazioni di origine riconosciute nell’albo comunitario, 163 sul totale di 756 (21,5 per cento), al numero di imprese biologiche, dove un’impresa biologica europea su tre è italiana (37,7 per cento) ed al territorio in cui si coltiva biologico che rappresenta più di un quarto (27,7 per cento) del totale coltivato a livello UE .

 

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