I ministri Ue trattano sulle zone “libere da Ogm”
I ministri dell’ambiente dei 27 Stati membri si sono riuniti lo scorso 20 ottobre in Lussemburgo. Tra i vari temi all’ordine del giorno, hanno dibattuto sul futuro della politica comunitaria in materia di organismi geneticamente modificati. La riflessione è stata articolata su tre quesiti posti dalla Presidenza francese volti a conoscere l’opinione dei diversi dicasteri in merito a un eventuale rafforzamento della valutazione ambientale, l’inclusione di fattori socio economici come elementi nel processo di autorizzazione e la possibilità di designare zone che, per la loro sensibilità dal punto di vista naturistico e geografico, devono considerarsi esenti da Ogm. In linea generale, i ministri si sono detti favorevoli ad un rafforzamento della valutazione ambientale delle piante geneticamente modificate così come ad una maggiore armonizzazione delle pratiche, attualmente in uso, per la valutazione dei rischi ambientali attraverso una revisione delle linee direttive dell’ Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). A riguardo si ricorda, infatti, che tale analisi non viene svolta direttamente Efsa ma dai singoli Stati membri i cui metodi di valutazione dei rischi ambientali possono divergere. Sempre sulla stessa tematica, ben più cauta, la posizione di Gran Bretagna, Paesi Bassi e Svezia nel ribadire che l’attuale legislazione prende già in considerazione tali aspetti, mentre Belgio , Lituania, Finlandia e Irlanda hanno ribadito la necessità di analizzare bene gli effetti che l’inclusione di fattori socio economici nel processo di valutazione potrebbe avere nel contesto delle regole del commercio internazionale. Infine, con riferimento alla possibilità di prevedere zone protette o sensibili come “Libere da Ogm”, molte delegazioni si sono dette dell’avviso che la protezione di tali territori è già prevista dall’attuale legislazione comunitaria che permette, sulla base di elementi scientifici che identificano i rischi della loro presenza, la creazione di aree “senza Ogm”. Al contrario, altre delegazioni, tra cui figurerebbe anche l’Italia, preferirebbero un’applicazione più ampia del principio di sussidiarietà che permetterebbe loro di stabilire zone senza Ogm per alcuni ecosistemi e/o agro-sistemi sensibili. Per concludere, la Presidenza francese ha confermato che nel corso del prossimo Consiglio dei Ministri ambiente, previsto per il prossimo 4 e 5 dicembre, verranno presentate le conclusioni di tale dibattito che, si ricorda, prevede anche la delineazione di un orientamento circa la fissazione di una soglia per la presenza fortuita di Ogm autorizzati nelle sementi. |
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