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Il Parlamento Europeo: “Manterremo i fondi della Pac”

Le grandi sfide che attendono il mondo agricolo includono la lotta al cambiamento climatico, la sicurezza alimentare, la qualità degli alimenti e la competitività delle imprese. E’ quanto affermano i deputati in una risoluzione approvata giovedì scorso a Strasburgo, con cui il Parlamento ha espresso il proprio punto di vista, prima della pubblicazione delle proposte di riforma della Commissione europea attese per il prossimo autunno.

Con la risoluzione adottata il Parlamento sottolinea che i fondi stanziati per finanziare la Pac devono essere almeno mantenuti nel prossimo periodo di programmazione finanziaria, affermando inoltre che tale politica non dovrebbe essere ri-nazionalizzata, e che i pagamenti diretti agli agricoltori dovrebbero essere interamente finanziati dal bilancio Ue, per evitare qualsiasi co-finanziamento da parte degli Stati membri che potrebbe danneggiare la concorrenza leale nel mercato interno.

Il documento afferma che è necessaria un´equa distribuzione dei fondi della Pac per gli agricoltori dei nuovi e dei vecchi Stati membri. Pertanto, i deputati invitano a individuare criteri più oggettivi per ridurre le disparità dei pagamenti diretti, dal momento che l´attuale criterio basato sulla superficie risulta ormai inappropriato. Essi hanno aggiunto, inoltre, che il livello dei pagamenti diretti dovrebbe essere mantenuto affinché si evitino conseguenze negative per gli agricoltori e i consumatori.

I deputati sostengono che tutti gli sforzi compiuti dagli agricoltori europei per soddisfare determinati standard di qualità, come la sicurezza dei prodotti alimentari, l’ambiente, la legislazione sociale e il benessere degli animali, dovrebbero essere ricompensati. Essi hanno aggiunto, inoltre, che le importazioni da paesi terzi devono soddisfare gli stessi criteri di qualità e sicurezza nel rispetto delle regole dell’Omc, e la tracciabilità dei prodotti deve essere migliorata per permettere ai consumatori di fare scelte alimentari consapevoli.

La risoluzione afferma che la politica di qualità dei prodotti alimentari è fondamentale per migliorare la competitività del settore; le indicazioni geografiche di origine devono essere rafforzate e applicate, in modo da consentire all’Ue di mantenere la propria leadership in questo settore, attraverso strumenti di protezione e promozione dei prodotti.

Una maggior competitività, inoltre, dovrebbe consentire agli agricoltori di coprire i costi, di rispondere agli stimoli del mercato ottenendo rendimenti più stabili. Per garantire un’equa remunerazione agli agricoltori, il Parlamento propone di rafforzare il potere contrattuale dei produttori all´interno della filiera alimentare nei confronti dei distributori e degli altri attori del mercato, migliorando così la trasparenza dei prezzi.

Per far fronte agli sviluppi del mercato, in particolare all´eccessiva volatilità dei prezzi e alle crisi che ne derivano, i deputati chiedono l´istituzione di una rete di sicurezza, che includa strumenti di deposito e un intervento pubblico e privato, supportato da strumenti progettati ad hoc per garantire la stabilità dei prezzi. Inoltre, essi propongono nuovi provvedimenti, come la creazione di mercati di futures o di polizze assicurative che coprano il rischio del mancato raccolto, per far fronte a condizioni climatiche estreme.

Infine, il testo approvato afferma che è essenziale che nella futura Pac rimanga prioritario l´obiettivo dello sviluppo delle aree rurali per contrastare l´abbandono dei terreni agricoli, garantire la sopravvivenza dell’agricoltura europea e promuovere lo sviluppo delle aree verdi. Quindi, l´attuale struttura di finanziamenti basata su due pilastri (sostegno alla produzione e allo sviluppo rurale) deve essere mantenuta.

Inoltre, deputati sono convinti che l’agricoltura abbia urgente bisogno di attrarre giovani agricoltori e donne, suggerendo che questo potrebbe essere realizzato attraverso l´assegnazione di prestiti a basso tasso d´interesse, per mettere alle giovani coppie di far fronte agli elevati costi necessari all´avviamento di un´attività´ e di superare le difficoltà di accesso al credito.

Con l´entrata in vigore del Trattato di Lisbona, tutti i piani di riforma dell’Unione europea, compresa qualsiasi normativa comune sull´agricoltura, non possono essere approvati senza l´accordo del Parlamento europeo.

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