il Punto Coldiretti

Il Parlamento Ue boccia l’accordo col Marocco, no all’import libero di ortofrutta

Con 24 voti favorevoli, 14 contrari e 2 astensioni la commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo ha chiesto alla commissione per il commercio internazionale (Inta), competente per le questioni legate agli accordi internazionali, di non sostenere l’accordo tra l’Unione europea ed il Regno del Marocco relativamente alle misure di liberalizzazione reciproche per i prodotti agricoli, i prodotti agricoli trasformati, il pesce e i prodotti della pesca.

Tale accordo prevede per i prodotti agricoli comunitari la liberalizzazione immediata del 45% (valore delle esportazioni) degli scambi dell’Ue, del 61% dopo 5 anni e del 70% in 10 anni. A fronte della liberalizzazione per i prodotti ortofrutticoli, i prodotti conservati (ad eccezione di mele, fave, mandorle dolci e concentrato di pomodoro), i prodotti lattiero-caseari, le piante oleaginose ed i cereali, è previsto un migliore accesso al mercato marocchino sotto forma di contingenti tariffari per carne, salumi, frumento, olio d’oliva, mele e concentrato di pomodoro.

Per i prodotti agricoli del Marocco è prevista, invece, la liberalizzazione immediata 55% delle sue esportazioni, con migliori concessioni nel settore ortofrutticolo, mantenendo i calendari di produzione per i prodotti sensibili (pomodori, fragole, zucchine, cetrioli, aglio e clementine) sotto forma di contingenti tariffari.

L’esito del voto in Comagri riflette le preoccupazioni manifestate in più occasioni dagli agricoltori europei, soprattutto dei Paesi mediterranei, sull’impatto di un tale accordo sul settore agricolo dell’Unione, in particolare nel sensibile settore dell’ortofrutta. Preoccupazioni riecheggiate anche nella risoluzione sull’agricoltura ed il commercio internazione adottata dal Parlamento europeo lo scorso 8 marzo.

In occasione di una riunione della commissione per il commercio internazionale, alla presenza del Ministro dell’Agricoltura e della Pesca del Regno del Marocco, Aziz Akhenouch, l’eurodeputato francese José Bové, responsabile del dossier, ha ribadito le problematiche che un tale accordo porrebbe all’agricoltura europea: dalla gestione dei contingenti e dei volumi e i diversi standard produttivi in termini ambientali e fitosanitari, alla distorsione del costo del lavoro tra Marocco ed Ue causata dal mancato rispetto dei diritto sindacali nel Paese del Sud del Mediterraneo.

Non da ultimo, è stato evidenziato il problema giuridico relativo allo status del Sahara occidentale, territorio che è amministrato de facto dal Marocco. Non è chiaro, infatti, se questo territorio debba rientrare o meno nell’ambito di applicazione di tale accordo con l’Unione Europea.

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