il Punto Coldiretti

Il Portogallo cade nella trappola del Nutriscore

Scivolata del Portogallo sul Nutri-score. Dopo Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo il Paese ha aperto le porte con un decreto all’etichetta nutrizionale. E lo ha fatto tra l’altro in un momento in cui, dopo le tante critiche a questa etichetta, il Nutri-score risulta di fatto archiviato nell’Unione europea.

Ora invece si rischia di riaprire la partita rimettendo in gioco un sistema sostenuto dalle multinazionali e che penalizza prodotti simbolo della Dieta Mediterranea, come l’olio d’oliva prodotto anche dal Portogallo. Il Paese ha deciso di adottare con decreto il Nutri-score definito “scientificamente saldo e utilizzato da diversi operatori economici del settore alimentare” e soprattutto, “semplificato”. In realtà è proprio la semplificazione il vulnus dell’etichetta cosiddetta a semaforo.

Che non fornisce informazioni, ma fa scattare l’allarme su alcuni prodotti ed è solo un modo  per condizionare le scelte alimentari dei cittadini. E infatti vengono utilizzati i colori del semaforo, giallo, rosso e verde per indicare la salubrità dell’alimento. Si concentra solo su alcune sostanze nutritive come zucchero, grassi e sale, ma senza tener conto delle quantità assunte.

Una semplificazione che se secondo il decreto portoghese è considerata un valore aggiunto, ma che in realtà è solo una modalità di fornire indicazioni fuorvianti per il consumatore. Infatti a essere messi sul banco degli imputati, sulla base del Nutri-score, sono prodotti salutari come l’olio extra vergine di oliva o il Parmigiano reggiano, mentre rischiano di essere promossi a pieni voti  la Coca Cola o le patatine fritte.

La Coldiretti ha spiegato che l’equilibrio nutrizionale non va ricercato nel singolo prodotto senza considerare le porzioni ma una Dieta sana ed equilibrata non esclude alcun cibo perché nessun alimento è dannoso se assunto nelle quantità opportune.

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