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Indicazione geografiche, la Corte dei Conti Ue chiede più promozione e norme chiare

Occorre chiarire una serie di aspetti relativi al sistema di controllo del regime delle indicazioni geografiche (Ig) e prevedere una strategia per sensibilizzare tanto i produttori che i consumatori su queste produzioni d’eccellenza.

Questo è quanto emerge dalla relazione speciale della Corte dei conti europea dal titolo: «La concezione e la gestione del sistema delle indicazioni geografiche ne consentono l’efficacia?», apena pubblicata, in cui l’audit ha valutato se la Commissione europea stia gestendo il sistema delle Ig in maniera efficace rispetto agli obiettivi che questo deve perseguire. Ai fini dell’analisi, sono stati utilizzati tre criteri: la solidità del sistema di controllo definito, l’attrattiva del sistema per i potenziali richiedenti e la consapevolezza che i consumatori hanno del sistema stesso.

Alla luce di queste osservazioni, la Corte dei Conti europea ha formulato una serie di raccomandazioni volte a migliorare l’efficacia del sistema delle Indicazioni. Più nel dettaglio la Commissione è invitata a definire requisiti minimi in materia di verifica dei disciplinari e fissare norme chiare per un sistema di controllo che preveda verifiche regolari per individuare e reprimere le pratiche non autorizzate. Inoltre si dovrebbe definire anche una strategia per sensibilizzare maggiormente al sistema delle Ig i potenziali richiedenti ed i consumatori e per ricercare mezzi più efficaci per promuovere il sistema tra gli stessi.

Il sistema delle indicazioni geografiche è inteso a tutelare le denominazioni registrate come denominazione di origine protetta (Dop) o indicazione geografica protetta (Igp), il cui valore complessivo all’ingrosso viene stimato a 15 miliardi di euro l’anno.

Questo sistema rappresenta anche una potenziale opportunità economica per gli agricoltori ed i trasformatori di prodotti alimentari e può avere un impatto positivo sulle economie rurali delle regioni dell’Ue, offrendo inoltre uno stimolo per la tutela della cultura e delle tradizioni locali e dando ai consumatori la possibilità di avere una maggiore consapevolezza circa l’origine dei prodotti che consumano.

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