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La Commissione Europea prepara la riforma della Politica comune per la pesca

In vista della predisposizione della nuova Politica comune per la pesca, la Commissione europea ha pubblicato due studi sul settore. Si tratta dell’ Annual Economic report (Rapporto annuale 2010 sulla flotta per la pesca nell’Unione Europea) e del Report on Member States’ efforts to achieve a sustainable balance between fishing capacity and fishing opportunities in 2009 (Rapporto sugli sforzi compiuti dagli Stati membri nel 2009 per raggiungere un equilibrio sostenibile tra capacità e possibilità di pesca). Entrambe le pubblicazioni ribadiscono la necessità di cambiamenti strutturali significativi al sistema della cattura nell’Ue e l’esigenza di una profonda riforma della Politica comune della pesca (Pcp).

In particolare il Rapporto annuale 2010 sulla flotta per la pesca comunitaria mostra una riduzione negli ultimi anni delle prestazioni economiche del settore. Il rapporto delinea l’andamento economico del settore nell’Unione europea per gli anni 2002-2008 e mostra come nel 2008, per il secondo anno consecutivo, la redditività della flotta è diminuita. Un secondo studio sulla Capacità di pesca degli Stati membri, ha evidenziato come nell’Ue la dimensione della flotta per la pesca stia diminuendo tanto lentamente da comportare un eccesso di capacità della flotta stessa.

Per affrontare queste problematiche, la Commissione europea sta finalizzando le sue proposte per una profonda riforma della Politica comune della pesca che garantisca in futuro lo sviluppo sostenibile del settore. La proposta della Commissione europea attesa per il prossimo 13 luglio. 

Il Rapporto annuale 2010 sulla flotta per la pesca evidenzia come i redditi più bassi e gli elevati prezzi del carburante registrati nel 2008 abbiano avuto un impatto significativo sulla redditività del settore. Il valore aggiunto generato dal settore è stato pari a 2,1 miliardi di euro nel 2008, con una diminuzione di circa il 23% rispetto al 2007. Nel complesso, ogni anno tra il 2006 e il 2008, i profitti della flotta sono diminuito.

Sebbene la flotta europea abbia raggiunto nel 2008 un utile complessivo di 250 milioni di euro (circa il 6% del reddito complessivo), l’analisi per segmenti di flotta ha rivelato che durante il periodo 2002-2008, il 30-40% dei segmenti sono stati valutati, in media, in perdita. Questo significa che, di fatto, questi segmenti non hanno avuto ritorni sufficienti sul capitale investito. I dati rivelano inoltre che i pescherecci che hanno  operato con attrezzi per la pesca fissi, hanno avuto performance migliori rispetto a quelli che hanno fatto ricorso ad attrezzi mobili. Più in generale, le cause della diminuzione del rendimento economico sono individuate nell’impoverimento degli stock ittici, nell’impatto del prezzo del carburante, nei prezzi del pesce e nella sovraccapacità di alcune flotte dell’Unione europea.

Il Rapporto sugli sforzi compiuti dagli Stati membri nel 2009 per raggiungere un equilibrio sostenibile tra capacità e possibilità di pesca, conferma invece l’esistenza di una sovraccapacità. Come è stato negli anni precedenti, anche nel 2009, la riduzione media complessiva della capacità della flotta continua ad essere tra il 2% e il 3%,. Tuttavia, con questo tasso di riduzione delle capacità, in parte compensate dal progresso tecnologico, sarà difficile eliminare la sovraccapacità nel breve periodo se non vengono apportate adeguate modifiche all’attuale quadro legislativo.
 
Entrambe le relazioni, evidenziano la mancanza di dati di settore. Questo a causa dell’invio incompleto delle informazioni richieste agli Stati membri. La Commissione ha chiesto quindi di migliorare la cooperazione di tutti gli Stati membri nella presentazione dei dati affinché questi vengano trasmessi nel rispetto dei termini e in modo completo.

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