La Commissione Ue vuol togliere lo zucchero dai succhi di frutta
La Commissione europea ha presentato una proposta volta ad eliminare lo zucchero dalla lista degli ingredienti autorizzati per i succhi di frutta e a limitare l’aggiunta di zucchero e miele solamente ai nettari prevedendo altresì che la per tali prodotti la denominazione di vendita contenga la dicitura "zuccherato" o "con aggiunta di zuccheri", seguita dall’indicazione del tenore massimo degli zuccheri aggiunti, calcolato in sostanza secca e espresso in grammi per litro. La proposta è volta a modificare la Direttiva 2001/112 al fine di allinearla con la politica Ue che ha l’obiettivo di ridurre degli zuccheri aggiunti nei prodotti e promuovere una dieta bilanciata. Altro aspetto riguarda l’inclusione dei pomodori nella lista della frutta utilizzata per la produzione di succhi. La direttiva prevede norme per la produzione, composizione ed etichettatura dei succhi di frutta e alcuni prodotti affini destinati al consumo umano al fine di garantire la libera circolazione dei prodotti nell’Ue. Molti dei cambiamenti proposti mirano ad una armonizzazione della normativa comunitaria con le regole internazionali, grazie all’inclusione di diverse previsioni stabilite dagli standard del Codex Alimentarius e del Codice di pratiche dell’Associazione Europea dei succhi di frutta. Dati forniti dalla Commissione indicano che Il mercato dei succhi di frutta dell’Unione europea rappresenta il 10% del consumo totale di bevande analcoliche. Con riguardo alla segmentazione di questo mercato, la produzione di succo di frutta a base di succo concentrato prevale sui succhi prodotti direttamente (87,6% e 12,4% rispettivamente). A livello del mercato mondiale di succhi di frutta, l’unico prodotto per il quale si registrano scambi significativi è il concentrato di frutta e succo di frutta (in particolare succo di arancia), proveniente per la maggior parte dal Brasile. Per quanto riguarda i succhi prodotti direttamente, i paesi dell’Unione europea sono riforniti essenzialmente dal mercato spagnolo e in parte anche dal Brasile. |