il Punto Coldiretti

La condizionalità nel mirino della Corte dei Conti

Complessivamente, la condizionalità costituisce un elemento essenziale della Pac ma, nella forma in cui è attualmente gestita dalla Commissione e attuata dagli Stati membri, essa non è efficace. Esiste una mancanza di coordinamento con le politiche di sviluppo rurale, il sistema dei controlli non funziona e le norme relative alla condizionalità hanno spesso sanzioni più basse rispetto alle sanzioni previste per il rispetto dei requisiti antecedenti all’applicazione di tale politica.

Queste sono le principali conclusioni della Corte dei conti europea che ha presentato la sua Prima relazione sul rispetto degli obblighi ambientali (e correlati) da parte degli agricoltori che ricevono aiuti comunitari, noti anche come obblighi di «ecocondizionalità».

La nuova politica agricola comune (Pac), entrata in vigore nel 2005, si caratterizza per il versamento a ciascun beneficiario di un pagamento unico indipendente dalla produzione ("disaccoppiamento"). Tuttavia, e si tratta di un elemento essenziale della nuova Pac, i pagamenti dovuti possono venire ridotti se i beneficiari non hanno rispettato alcune norme già esistenti in materia di ambiente, di sicurezza alimentare, di salute degli animali e delle piante e di benessere degli animali oppure se essi non hanno ottemperato all’obbligo, stabilito recentemente, di mantenere tutti i terreni agricoli in buone condizioni agronomiche e ambientali.

Il pagamento unico a tasso pieno è dunque subordinato al rispetto delle condizioni previste e questa politica della condizionalità è stata estesa, dal 2007, ai pagamenti effettuati in applicazione di alcune misure di sviluppo rurale.

Nel 2008, la Corte dei conti ha svolto un audit sulla politica di condizionalità presso la Commissione e presso sette Stati membri rappresentativi della diversità che caratterizza le agricolture europee. Nella relazione che ha appena adottato, la Corte conclude che gli obiettivi di tale politica non sono stati definiti in modo specifico, misurabile, pertinente e realistico e che, a livello di azienda agricola, molti obblighi restano formali e hanno dunque poche possibilità di portare ai cambiamenti desiderati, sia per quanto riguarda la riduzione dei pagamenti che la modifica delle pratiche agricole.

Più precisamente, la Corte constata che:
• gli Stati membri non hanno tradotto tutte le norme della condizionalità in obblighi applicabili a livello delle aziende agricole;
• il controllo svolto sul rispetto degli obblighi è carente e, in alcuni casi, inesistente. Una delle ragioni alla base di tale situazione è che i controlli si svolgono principalmente durante i mesi estivi e un numero importante di obblighi non possono essere controllati in modo affidabile, in quanto riguardano pratiche agricole svolte in periodi dell’anno diversi;
• la scarsa riduzione nel volume di pagamenti diretti fino a oggi constatata deriva sia dalla debolezza dei controlli che dall’inadeguatezza del sistema sanzionatorio.
• alcuni elementi chiave del sistema di controllo e del sistema sanzionatorio in materia di sviluppo rurale sono stati indeboliti dall’introduzione della condizionalità; inoltre, non sempre è chiara la separazione tra condizionalità e misure agroambientali;
• gli Stati membri trasmettono alla Commissione dei dati inaffidabili e che sovrastimano sia i tassi di controllo delle attività agricole che i tassi di conformità alle norme. Il sistema di monitoraggio di tali dati da parte della Commissione è lacunoso e limitato, segnatamente a causa della mancanza di indicatori di performance e di parametri iniziali di riferimento.

In conclusione, la Corte considera che se le autorità pubbliche desiderano che la condizionalità produca appieno gli effetti desiderati, esse devono definire obiettivi specifici e misurabili che possano tradursi in obblighi controllabili a livello delle aziende agricole.

La Corte raccomanda quindi di semplificare, chiarire e gerarchizzare le regole applicabili in materia di condizionalità. Inoltre ha tenuto a precisare che la presente relazione è stata predisposta, ed avrà effetti in particolar modo, per le proposte di bilancio che la Commissione proporrà nel corso del 2009 e che verranno applicate dopo il 2013.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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