il Punto Coldiretti

La Corte dei Conti Ue boccia il “Latte alle scuole”, promossa la frutta

I programmi “Latte alle scuole” e “Frutta nelle scuole” dell’Unione europea mirano a spingere i bambini/ragazzi a mangiare in maniera sana, consumando prodotti lattiero-caseari, frutta e verdura, nonché a contribuire a migliorare il mercato di questi prodotti.

Sin dal 1977 il programma “Latte alle scuole” ha messo a disposizione degli Stati membri sussidi per la cessione agli alunni di prodotti come latte, yogurt e formaggio a prezzo ridotto, mentre le distribuzioni gratuite nell’ambito del programma “Frutta nelle scuole” sono iniziate molto più recentemente, nell’anno scolastico 2009/2010. L’Ue stanzia attualmente una dotazione finanziaria annua di 180 milioni di euro per questi due programmi.

Il controllo sulla gestione espletato dalla Corte dei Conti europea ha valutato l’efficacia dei due programmi, in particolare verificando se i sussidi dell’Unione abbiano un impatto diretto sul consumo dei beneficiari e se sia verosimile che detti programmi raggiungano i loro obiettivi educativi ed influenzino le future abitudini alimentari.

In seguito all’audit, la Corte ha concluso che il programma “Latte alle scuole” è in larga parte inefficace ed ha un impatto molto modesto, poiché soffre di un effetto inerziale molto significativo (in altre parole, i prodotti sovvenzionati, nella maggior parte dei casi, sarebbero stati inclusi nei pasti delle mense o acquistati dai beneficiari anche senza il sussidio). Questo effetto inerziale è accresciuto dalla mancanza di un meccanismo che consenta di indirizzare le risorse verso i bisogni prioritari.

Inoltre, nell’elaborazione ed attuazione del programma, non si è sufficientemente tenuto conto delle dichiarate finalità educative. Sebbene sia prematuro pronunciarsi sull’efficacia del programma “Frutta nelle scuole”, il modo in cui quest’ultimo è stato concepito gli conferisce maggiori probabilità di raggiungere i propri obiettivi. Alcune soluzioni impiegate per il programma “Frutta nelle scuole” potrebbero essere considerate come possibili modi per migliorare l’efficacia del programma “Latte alle scuole”.

La Corte formula una serie di raccomandazioni, specie per il programma “Latte alle scuole”. Se si vuole continuare quest’ultimo, sono necessarie radicali riforme per rimediare alle debolezze individuate. Si dovrebbe considerare il modello di distribuzione gratuito ed al di fuori delle mense, rivolto ad una popolazione da determinare sulla base degli effettivi bisogni nutrizionali.

Si dovrebbe valutare il ruolo e l’importanza di misure di accompagnamento educative. Ci dovrebbe inoltre essere maggior coordinamento e sinergia tra i due programmi, per far sì che essi adottino un approccio armonizzato all’alimentazione e siano gestiti in maniera efficiente.

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