il Punto Coldiretti

L’Ue dichiara guerra alla volatilità dei prezzi delle materie prime

Una serie di azioni concertate per rispondere all’eccessiva volatilità dei prezzi su tutti i principali mercati delle materie prime, volte a garantirne un approvvigionamento equo e sostenibile, per favorire una fornitura sostenibile all’interno dell’Ue e per incrementare l’efficienza delle risorse e per promuoverne il riciclo. Questi sono gli elementi principali contenuti nella Comunicazione “Affrontare le sfide nei mercati dei prodotti di base e delle materie prime” adottata dalla Commissione europea.

Lanciata da un trio di Commissari – Antonio Tajani (Vice Presidente della Commissione e DG Imprese e Industria), Michel Barnier (DG Mercato interno) e Dacian Cioloş (DG Agricoltura e Sviluppo Rurale) –  la Comunicazione parte da una panoramica degli sviluppi dei mercati finanziari e fisici ed illustra le azioni intraprese nel quadro dell’Iniziativa sulle materie prime, adottata nel 2008, chiedendone la rapida implementazione.

Elementi chiave dell’approccio strategico integrato suggerito dall’esecutivo comunitario comprendono, inter alia, il miglioramento dell’integrità, trasparenza e a stabilità dei mercati dei derivati delle materie prime, attraverso una revisione delle Direttive sugli abusi di mercato e sui mercati degli strumenti finanziari; la promozione di ulteriori ricerche sugli sviluppi dei mercati finanziari e fisici delle materie prime allo scopo di indagare il funzionamento dei loro collegamenti; e l’aggiornamento dell’elenco delle 14 materie prime critiche già individuate dalla Commissione europea. Si sottolinea inoltre l’importanza di rafforzare la strategia commerciale dell’Ue, perseguendo la cd. "diplomazia delle materie prime " nella cornice dei negoziati e degli accordi bilaterali e multilaterali quadri e dialoghi e di sviluppare una cooperazione bilaterale con i paesi africani nel settore delle materie prime, basata sulla promozione della governance e degli investimenti.

In riferimento alla questione degli straordinari livelli di volatilità dei prezzi delle materie prime agricole, il documento evidenzia la vulnerabilità dei produttori agricoli e di tutti gli operatori del settore, rispetto agli sviluppi dei prezzi di mercato, e la loro inclinazione a fare affidamento sui mercati futures per proteggersi dai rischi. Alla luce di tale evidenza e dei recenti sviluppi, la Comunicazione prevede che i prezzi delle materie prime agricole rimarranno più alti rispetto alla loro media storica, così come quello degli input in agricoltura e la volatilità dei prezzi, sebbene l’incertezza sulle sue cause e sulla sua durata.

Nel documento si rileva inoltre che, a causa della combinazione di tali fattori, i prezzi più alti per le materie prime agricole non avranno necessariamente come risultato redditi più alti per gli agricoltori, specialmente se i loro margini saranno schiacciati dai maggiori costi; evidenziando, in aggiunta, potenziali problemi per i paesi importatori netti di cibo e, in generale, per i consumatori più vulnerabili.

Commentando il lancio della Comunicazione, il commissario europeo all’agricoltura Dacian Cioloş, oltre a richiedere maggiore trasparenza sui mercati delle materie prime, ha ribadito come la mancanza di informazione aggravi gli effetti delle attività speculative.

In merito, Coldiretti sostiene che l’andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli è sempre più fortemente condizionato dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi come l’oro fino alle materie prime come grano, mais e soia. Le speculazioni sul cibo, che stanno “giocando” senza regole sui prezzi delle materie prime agricole, hanno provocato una grande volatilità impedendo la programmazione e mettendo a rischio le coltivazioni e l’allevamento in molti Paesi.

Si ricorda, inoltre, che la sicurezza alimentare è la priorità della Presidenza francese del G20 e che, secondo le dichiarazioni di Sarkozy, la riflessione lanciata sulla volatilità dei prezzi dei prodotti di base dovrà concentrarsi sulla trasparenza dei mercati finanziari e di quelli fisici e sull’analisi dei legami tra i due.

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