L’Ue fa chiarezza sui sottoprodotti di origine animale
La Commissione europea ha adottato una proposta volta a disciplinare l’utilizzo dei sottoprodotti di origine animale, non destinati al consumo umano, al fine di garantire un lato livello di protezione della salute pubblica, animale e l’ambiente. Di fatto, un grande numero di materie d’origine animale è utilizzato al di fuori della catena alimentare per diversi scopi, quali ad esempio la preparazione del cuoio, la cosmesi e l’alimentazione degli animali. Tale utilizzo dei sottoprodotti può rappresentare, dunque, un fattore di rischio nella trasmissione di malattie sia agli esseri umani che agli animali.
Il progetto di regolamento mantiene le garanzie fondamentali introdotte nel 2003, in primo luogo la classificazione dei sottoprodotti d’origine animale, basata sui rischi, volta a determinare se questi possono essere utilizzati come prodotti per l’alimentazione degli animali, nella fabbricazione di prodotti tecnici o se devono essere distrutti.
Ulteriori misure riguardano l’obbligo, a carico degli Stati membri e degli esercenti, di raccogliere ed eliminare al più presto i sottoprodotti animali, ed il “divieto di riutilizzazione nell’ambito della specie”, ovvero l’interdizione di nutrire gli animali di una specie con “materie” che provengono dalla stessa specie.
La proposta, volta a migliorare la coerenza tra le disposizioni del diritto comunitario relative all’alimentazione umana ed animale e le norme sanitarie applicabili ai sottoprodotti animali, introduce la nozione di “punto finale” nella fabbricazione di sottoprodotti animali, ovvero lo stadio oltre del quale, questi prodotti non sono più soggetti alle norme che li disciplinano, essendo ridotti al minimo i rischi potenziali ad essi collegati. |