il Punto Coldiretti

L’Ue scende in campo per la sicurezza alimentare nei paesi in via di sviluppo

La sicurezza alimentare si basa su tre concetti: disponibilità di cibo, accesso al cibo e qualità del cibo. E quanto sostiene la Commissione Europea ribadendo la necessità di perseguire gli scopi per progredire verso il conseguimento dell’obiettivo di sviluppo del millennio connesso all’eliminazione della povertà e della fame e massimizzare l’efficacia del sostegno umanitario nelle situazioni di crisi in cui l’insicurezza alimentare costituisce una minaccia per la vita umana.

A tal fine la Commissione europea ha adottato due nuovi quadri strategici dell’Ue per aiutare i paesi in via di sviluppo ad affrontare il problema della sicurezza alimentare, nelle situazioni di emergenza e a lungo termine. La Commissione promuove un modello agricolo ecologico e sostenibile, consono alla realtà dei paesi e dei mercati in via di sviluppo e in grado di garantire la disponibilità, l’accessibilità e un’adeguata qualità nutrizionale dei prodotti alimentari. L’accento viene posto sull’incremento della produttività dei piccoli agricoltori e della capacità di ripresa delle comunità rurali, sul sostegno a un miglioramento della governance a favore della sicurezza alimentare e sul potenziamento dei meccanismi di assistenza alle fasce di popolazione particolarmente vulnerabili.

Il nuovo quadro per l’assistenza alimentare umanitaria, che completa il quadro sulla sicurezza alimentare, definisce gli obiettivi, i principi e le impostazioni alla base dell’impegno prodigato dall’Ue per combattere la forte insicurezza alimentare e la grave malnutrizione nelle situazioni di crisi. Particolare attenzione viene posta sull’accesso alle persone che le catastrofi rendono più vulnerabili dal punto di vista nutrizionale, in particolare le donne e i bambini, e sulla salvaguardia dei mezzi di sussistenza, affinché le comunità vittime di crisi possano continuare a nutrirsi a breve e a lungo termine.

Negli ultimi anni la fame e la malnutrizione nel mondo si sono considerevolmente aggravate, mettendo a repentaglio lo sviluppo umano, la stabilità sociopolitica e i progressi verso la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio (oltre a causare enormi sofferenze e perdite di vite umane). I paesi in via di sviluppo hanno inoltre risentito in misura considerevole del rincaro dei generi alimentari nel 2007-2008 e della crisi finanziaria.

La nuova politica comunitaria aiuterà i paesi in via di sviluppo a rafforzare la sicurezza alimentare in situazioni di sviluppo e di emergenza. L’Ue cercherà altresì di migliorare l’efficienza dell’organizzazione globale in materia di sicurezza alimentare e allo scopo la Commissione propone di: concentrarsi sul sostegno a un’intensificazione dell’attività agricola efficiente sotto il profilo ambientale a favore dei piccoli agricoltori, in particolare le donne; aumentare considerevolmente il sostegno alla ricerca, divulgazione e innovazione nel settore agricolo in funzione della domanda, per arrivare a un incremento del 50% entro il 2015; attuare un’iniziativa congiunta con l’Unione africana onde accelerare l’applicazione degli orientamenti di politica fondiaria in Africa; sostenere la creazione o l’ampliamento di reti di sicurezza sociali mirate e flessibili, adatte ai contesti locali; promuovere una migliore integrazione della nutrizione nelle politiche di sviluppo, ivi compreso l’istruzione, la sanità e lo sviluppo delle relative capacità; sostenere la riforma del Comitato per la sicurezza alimentare mondiale affinché diventi l’istituzione internazionale di riferimento per la sicurezza alimentare.

Inoltre, nel triennio 2010-2012 la Commissione europea contribuirà con quasi 3 miliardi di euro all’iniziativa per la sicurezza alimentare globale concordata nel 2009 dal vertice G8 dei leader mondiali. Le comunicazioni della Commissioni dovranno essere esaminate e discusse  dal Consiglio dei ministri e dal Parlamento europeo.

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