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L’Ue verso il settimo programma d’azione per l’ambiente

La Commissione Ue ha lanciato una consultazione pubblica sul settimo programma d’azione per l’ambiente (Paa), che fisserà gli obiettivi prioritari da perseguire fino al 2020. I risultati e il parere del Consiglio dell’Unione europea, del Parlamento europeo, del Comitato delle regioni e del Comitato economico e sociale europeo guideranno la Commissione nel processo di elaborazione della proposta del settimo programma d’azione per l’ambiente, che sarà presentata entro fine anno. La consultazione si chiuderà il 1° giugno.

Negli ultimi mesi la Commissione ha adottato una serie di iniziative strategiche in materia ambientale: la Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse, la Strategia sulla biodiversità fino al 2020 e la comunicazione "Trarre il massimo beneficio dalle misure ambientali dell’Ue". Queste misure, mirate a migliorare la competitività e a aumentare la resilienza ecologica dell’Europa, sono parte integrante della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

In particolare, il settimo Paa dovrà definire un quadro globale e coerente in cui si inscrivono queste iniziative strategiche fissando gli obiettivi prioritari e illustrando chiaramente come la politica ambientale può favorire la crescita verde e migliorare salute e benessere.

Il Commissario europeo per l’ambiente Janez Potočnik, ha dichiarato: "L’Unione europea vanta la più ambiziosa normativa ambientale al mondo e le sue regole sono importantissime per tutelare le nostre risorse ambientali e i nostri cittadini. La forza di queste norme dipende però dalla loro applicazione pratica ed è per questo che dobbiamo garantire che rispondano anche a nuove sfide.

Invitiamo i cittadini, gli Stati membri e tutti gli altri interessati a esprimersi su come tutelare l’ambiente e sostenere la prosperità delle nostre società nel modo migliore, rispettando i limiti del pianeta. L’Unione non può tutto, ma per noi è importante sapere in quale ambito e in che modo l’azione dell’Ue può essere più incisiva per migliorare la qualità ambientale, per noi stessi, i nostri figli e i nostri nipoti".

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