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Ocm Vino, la Corte dei conti Ue chiede misure più efficaci

Valutare l’equilibrio tra l’offerta e la domanda, stabilire criteri per l’estirpazione, definire le operazioni di ristrutturazione ammissibili, stabilire un equilibrio fra le misure di estirpazione e le misure di ristrutturazione e riconversione, sono le principali raccomandazioni formulate dalla Corte dei conti all’indirizzo della Commissione europea, volte a migliorare l’efficacia della riforma del settore vitivinicolo.

Attraverso una relazione speciale, la Corte dei conti europea ha valutato i progressi sinora compiuti nella gestione dell’equilibrio tra offerta e domanda, con la riforma dell’organizzazione comune del mercato (Ocm) vitivinicolo introdotta nel 2008. L’audit si è concentrato sulle misure “estirpazione” e “ristrutturazione e riconversione dei vigneti”, che rappresentano i due settori di spesa più importanti.

La relazione della Corte riporta che, inizialmente, al momento in cui è stata predisposta la riforma, la Commissione stimava che l’eccedenza strutturale di vino fosse pari a 18,5 milioni di ettolitri. Alla fine, il regime di estirpazione ha ridotto la produzione Ue nel periodo 2008-2011 di soli 10,2 milioni di ettolitri l’anno, soprattutto perché non si sono concretizzate le ipotesi su cui si basava l’obiettivo iniziale.

La Corte ritiene anche che i tassi di aiuto siano stati fissati a livelli troppo elevati e che il regime avrebbe pertanto potuto essere più efficiente, conseguendo risultati più significativi con le risorse messe a disposizione.

Inoltre, la Corte ritiene che la misura di ristrutturazione e riconversione, che ha l’obiettivo di accrescere la competitività dei produttori di vino mediante il versamento di compensazioni per la perdita di reddito durante il periodo in cui il vigneto è adattato, e quale contributo alle spese di ristrutturazione e di riconversione, ha avuto un impatto significativo per grandi superfici a vigneti in tutta Europa. Tuttavia, gli incrementi delle rese derivanti da una ristrutturazione senza alcun impatto percepibile sul consumo complessivo hanno parzialmente compensato gli effetti dell’estirpazione.

Pertanto, la Corte dei conti ha formulato una serie di raccomandazioni all’indirizzo della Commissione, volte a migliorare l’efficacia della riforma del settore vitivinicolo: fornire una stima dell’equilibrio tra l’offerta e la domanda nel settore vitivinicolo in base a dati aggiornati, tenendo conto della prevista liberalizzazione dei diritti d’impianto; evitare l’estirpazione di vigneti ammodernati, stabilendo criteri aggiuntivi di ammissibilità legati ai vigneti stessi e non solo all’agricoltore; procedere a una più precisa definizione delle operazioni di ristrutturazione ammissibili, e in particolare di quelle consentite a titolo di “miglioramento delle tecniche di gestione dei vigneti”; fare in modo che  sia disponibile un adeguato mix di misure – di estirpazione per ridurre la produzione eccedente di vino e dall’altro, di ristrutturazione e riconversione che comportano incrementi delle rese dei vigneti – per risolvere tale contrasto.

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