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Ogm, ecco le conclusioni dei ministri Ue dell’Ambiente

Nel corso dell’ultima riunione del Consiglio dei Ministri Ambiente dell’Unione europea sono state  adottate le conclusioni del gruppo di lavoro ad hoc, istituito dalla Presidenza francese lo scorso 2 luglio, sugli organismi geneticamente modificati

Quattro i punti su cui i Ministri hanno concordato, sebbene non sempre all’unanimità.
In primo luogo il “rafforzamento della valutazione ambientale”. A riguardo è stata evidenziata la necessità di migliorare l’armonizzazione nelle pratiche di valutazione degli Stati membri garantendo che l’autorizzazione di ogni Pianta geneticamente modificata (Pgm) sia analizzata caso per caso, tenendo in considerazione le caratteristiche degli ecosistemi, dell’ambiente e delle aree geografiche nei quali la varietà di Pgm potrebbe essere coltivata.

Il Consiglio si è detto compiaciuto del mandato dato dalla Commissione ad Efsa di rivedere le proprie modalità operative e si auspica che linee guida sulla valutazione del rischio ambientale siano disponibili entro marzo 2010.

In particolare, la valutazione a lungo termine degli effetti ambientali deve prendere in esame: i rischi potenziali delle Pgm sugli organismi non obiettivo; l’elaborazione di criteri per determinare gli effetti ecologici potenziali delle Pgm negli ambienti dove vengono coltivati; l’individuazione delle regioni geografiche dove le Pgm possono essere realizzate, la selezione di tecniche appropriate per valutare gli effetti potenziali a lungo termine delle Pgm.

A riguardo i Ministri hanno accolto con favore l’intenzione della Commissione di riconoscere uno status normativo alle linee guida  che, al fine garantire la partecipazione degli Stati membri,  saranno adottate attraverso la procedura di Comitologia.

Un secondo punto riguarda la prese in considerazione di “aspetti socio-economici” In tal senso il documento esorta gli Stati membri a raccogliere e condividere, entro settembre 2009, informazioni rilevanti sulle implicazioni socio-economiche relative alla commercializzazione di Ogm ed invita la Commissione, entro giugno 2010, a presentare al Parlamento e al Consiglio un rapporto, basato sulle informazioni ricevute, al fine di promuovere un futuro dibattito in materia. Ulteriori conclusioni riguardano il miglioramento della expertise e la volontà di promuovere una maggiore partecipazione da parte degli Stati membri nella valutazione del rischio.

Un ulteriore elemento riguarda la fissazione di una “soglia per l’etichettatura di sementi”.: I Ministri hanno  ribadito con voce unanime, la necessità di prevedere un sistema di etichettatura per la presenza fortuita di Ogm autorizzati nelle sementi.

Seppure con la riserva del governo inglese, il documento precisa che tale soglia deve essere stabilita al livello più basso possibile, in modo proporzionato e funzionale per gli operatori economici e deve contribuire a garantire la libertà di scelta dei produttori e dei consultori per quanto riguarda i prodotti convenzionali, biologici e geneticamente modificati.

Sulla base di questi presupposti i Ministri invitano la Commissione ad adottare, nel più breve periodo possibile, tale soglia in conformità con quanto previsto dall’art. 5 della decisone 1999/468.

Infine, ultimo elemento del documento è costituito dalla individuazione di “zone sensibili/protette”. I Ministri hanno concordato sulla necessità di tenere in considerazione le diverse caratteristiche locali e regionali degli Stati membri ed hanno posto in evidenza come, sulla base della vigente legislazione per l’autorizzazione alla coltivazione di Ogm, sia possibile adottare misure restrittive, che possono riguardare anche il divieto di coltivazione, al fine di garantire la protezione della biodiversidtà in ecosistemi ritenuti fragili, quali Natura 2000.

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