il Punto Coldiretti

Ora anche l’Ue punta a promuovere i mercati degli agricoltori

Promozione dei mercati gestiti direttamente da agricoltori; rafforzamento della protezione delle Dop e Igp dalla contraffazione, dentro e fuori l’Ue; nuove norme sul loro utilizzo come ingredienti e sul potere dei consorzi di regolarne le quantità in vendita ed i requisiti per il confezionamento; indicazione in etichetta dell’origine dei prodotti e mantenimento delle norme commerciali settoriali.

Questi gli elementi principali della risoluzione dell’on. Gianfranco Scottà sulla “politica di qualità dei prodotti agricoli: quale strategia seguire?”, votata dal Parlamento europeo in seduta plenaria lo scorso 25 marzo.

Gli europarlamentari si sono detti dell’avviso che il sistema delle denominazioni di origine protette costituisca uno degli strumenti della Pac preposti a favorire lo sviluppo delle zone rurali, proteggere il patrimonio culturale delle regioni e contribuire alla diversificazione dell’occupazione in ambito sociale.

A tale proposito, sono stati adottati una serie di emendamenti volti a ribadire il mantenimento dei tre sistemi di registrazione (vini, bevande alcoliche e prodotti alimentari) e la contrarietà  alla sostituzione delle indicazioni geografiche con i marchi.
 
I deputati si sono detti d’accordo affinché, nel caso in cui un prodotto tutelato da un’indicazione geografica sia utilizzato come ingrediente, debba essere possibile definire norme concernenti l’utilizzazione del suo nome "per verificare che le caratteristiche, l’immagine o la reputazione del prodotto non siano alterate"

E’ stato chiesto inoltre il rafforzamento del ruolo dei Consorzi, detentori delle indicazioni geografiche, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di adeguare il potenziale di produzione alle esigenze del mercato, sulla base di principi equi e non discriminatori.

Di particolare carattere innovativo è la domanda rivolta alla Commissione europea di predisporre programmi rivolti alla promozione di mercati agricoli gestiti direttamente dagli agricoltori, dal momento che “in tale modo si garantisce un prezzo equo per i prodotti di qualità, si consolida il legame tra prodotto  e territorio e si incoraggiano i consumatori a compiere scelte consapevoli”.

Con riferimento all’origine gli europarlamentari  hanno fatto proprio – con 437 voti favorevoli, 153 contrari e 10 astensioni – un emendamento presentato da deputati italiani dei diversi gruppi, il Parlamento ritiene opportuno indicare il paese d’origine per i prodotti agricoli freschi e, nel caso di prodotti trasformati "monoingrediente" il luogo di provenienza della materia prima agricola utilizzata nel prodotto finito, "con l’obiettivo di garantire una maggiore trasparenza e una tracciabilità” per assicurare “acquisti consapevoli da parte dei consumatori". 

La Risoluzione in questione ha ad oggetto la Comunicazione della Commissione europea il cui obiettivo è quello di promuovere una consultazione, tra le istituzioni comunitarie su una serie di opzioni volte alla revisione della vigente normativa comunitaria in materia di qualità dei prodotti agricoli. Le proposte legislative della Commissione europea sono attese, come ha confermato lo stesso Commissario all’agricoltura Dacian Ciolos, entro la fine del 2010.

 

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