il Punto Coldiretti

Pac all’esame del Parlamento Ue, nuovi Psr a rischio senza accordo sul bilancio

Un intenso dibattito istituzionale sul futuro della Pac si è svolto nell’ultima settimana che ha visto, da un lato, la Presidenza danese del Consiglio che ha fatto il punto su sei mesi di negoziato e, dall’altro, il Parlamento europeo che ha presentato i propri progetti sulle proposte legislative sul futuro della Politica agricola comune. Il rischio è che in mancanza di un accordo sul bilancio i nuovi Psr possano slittare.

Nel corso dell’ultimo Consiglio dei Ministri dell’agricoltura la Presidenza danese ha presentato ai ministri una relazione che descrive i progressi compiuti nel corso del primo semestre del 2012 sulle proposte di riforma. Il documento è stato redatto sotto la responsabilità della Presidenza stessa e sulla base delle posizioni espresse in sede di Consiglio e dei suoi organi preparatori nel corso del semestre.

Nella relazione figurano le principali modifiche suggerite alle proposte della Commissione europea e su cui è stato ottenuto un ampio sostegno da parte delle delegazioni. Inoltre, la relazione individua per ciascuna proposta le questioni fondamentali che restano in sospeso a giugno 2012, tra cui le questioni contenute nello schema di negoziato riguardante la rubrica 2 del quadro finanziario pluriennale (Qfp).

La gestione del dibattito, tra i ministri dell’agricoltura, passa ora alla Presidenza cipriota che, nel secondo semestre 2012, dovrà proseguire i lavori sulle questioni in sospeso di cui alla presente relazione, nella prospettiva di preparare i negoziati con il Parlamento europeo sulla base di un orientamento generale parziale.

Nel frattempo è entrato nel vivo il dibattito al Parlamento europeo con la presentazione, da parte dei relatori incaricati della commissione parlamentare all’agricoltura, dei progetti di relazione sulle quattro principali proposte legislative sulla riforma della Pac: il parlamentare italiano Giovanni La Via ha presentato il progetto di relazione sulla proposta di regolamento relativo al finanziamento, gestione e controllo della politica agricola comune; il portoghese Luis Manuel Capoulas Santos ha presentato il progetto relativo alla proposta di regolamento sui pagamenti diretti e il progetto relativo alla proposta di regolamento sullo sviluppo rurale, mentre il francese Michel Dantin ha presentato il progetto di relazione sulla proposta di regolamento Ocm unica. Proprio le proposte di riforma erano state al centro di un incontro tra il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, i relatori e il presidente della Commissione Agricoltura del parlamento Ue, Paolo De Castro.

Tra le circa settecento proposte, anche una che ridurrebbe i tagli di bilancio all’Italia di circa cinquanta milioni l’anno. I progetti di relazione dovranno essere sottoposti all’approvazione della relativa commissione parlamentare (con il voto sugli emendamenti) nel mese di novembre 2012.

In ogni caso, l’approvazione finale da parte del Parlamento europeo dovrebbe avvenire solo dopo la definizione delle risorse finanziarie destinate al settore, stabilite nel nuovo quadro finanziario pluriannuale (Qfp 2014-2020), la cui adozione è prevista nel vertice europeo di fine anno, quale volontà espressa dalla maggioranza dei parlamentari.

Pertanto, la definizione del calendario di adozione delle proposte di riforma della Pac è ancora un lavoro tutto “in progress” e potrebbero esserci delle modifiche, poiché la questione finanziaria (definizione del Qfp) vincola i lavori parlamentari sulle proposte legislative della Politica agricola. Conseguentemente, l’accordo politico tra Consiglio e Parlamento europeo potrà non essere raggiunto entro i termini inizialmente stabiliti (fine del 2012), affinché la nuova Pac possa essere applicata dal 1° gennaio 2014.

Nel caso di un accordo tardivo, il bilancio 2014 coprirà comunque i pagamenti relativi alla Pac e i pagamenti relativi agli impegni da liquidare, mentre complicherebbe notevolmente l’adozione di nuovi programmi e, qualora mancassero nuove basi giuridiche, ivi compresi gli stanziamenti indicativi, nessun impegno potrebbe essere assunto per quei programmi di spesa pluriennali la cui base giuridica scade nel 2013, come ad esempio i programmi di sviluppo rurale.

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