il Punto Coldiretti

Pac: la Commissione taglia le risorse, Coldiretti boccia la proposta

Gli aiuti Pac agli agricoltori italiani registreranno una diminuzione a regime del 6%, pari a circa 285 milioni di euro in meno all’anno rispetto al 2013. E’ uno degli effetti della proposta di Politica agricola europea presentata a Bruxelles dalla Commissione Ue che è stata commentata duramente dal presidente della Coldiretti Sergio Marini “la proposta cosi come è non va bene e si prospetta ora  una trattativa tutta in salita ma è certo che siamo pronti a mettere in campo ogni azione utile per realizzare una riforma della Pac più equa e giusta”.

“In un momento di forte crisi economica le risorse vanno indirizzate verso una agricoltura che dà risposte in termini di competitività, occupazione, sicurezza alimentare e soprattutto verso chi l’agricoltura la fa sul serio e ci vive – ha affermato il presidente della Coldiretti. Invece di definire gli agricoltori attivi in base a quello che effettivamente fanno, il testo – ha denunciato Marini – varato dalla Commissione li definisce solo in base alla quantità di aiuti che ricevono premiando così le rendite e le dimensioni e non certo il lavoro e gli investimenti”.

“La proposta, tra l’altro, prevede una riduzione del budget che – ha sostenuto Marini – l’Italia non merita affatto anche considerando che aumenta in modo significativo il divario tra le risorse che il nostro Paese versa all’Unione Europea e quello che recupera attraverso la Politica agricola”.

Ma vediamo nel dettaglio la proposta di riforma presentata dalla Commissione. La struttura giuridica della nuova Pac non è cambiata ed è formata da due pilastri (il 1° e il 2°) e da quattro regolamenti (pagamenti diretti, Ocm unica, sviluppo rurale e finanziamento della Pac).

Per quanto riguarda i pagamenti diretti viene previsto: un processo di convergenza del livello medio dei pagamenti diretti del I pilastro tra i vari Paesi, al fine di ridurre le attuali disparità e promuovere una equa distribuzione del sostegno finanziario, ma l’adattamento sarà parziale e graduale.

Per ogni Stato membro viene fissato un massimale per i pagamenti diretti  e, per l’Italia, il massimale, nel 2014, sarà pari a 4,024 miliardi di euro che, in seguito al processo di convergenza  (ridistribuzione degli aiuti fra SM), si ridurrà a 3,842 nel 2019 (ovvero -4,5%). Se consideriamo il 2013, il massimale per l’Italia sarà di 4,125 miliardi di euro e, di conseguenza, la diminuzione nel 2019 sarà del 6,9%.

Gli Stati membri potranno decidere di applicare il regime di pagamento di base a livello nazionale o regionale  utilizzando criteri obiettivi e non discriminatori, quali la loro struttura amministrativa o istituzionale e il potenziale agricolo regionale.

Viene istituito un tetto massimo agli aiuti, per cui gli importi dei pagamenti diretti concessi agli agricoltori verranno ridotti di una certa  percentuale (la riduzione è del 100% per importi superiori a 300.000 euro). Tali riduzioni saranno attenuate in relazione ai salari effettivamente pagati e dichiarati dagli agricoltori, inclusi i contributi sociali e le tasse relative al lavoro.

Viene definita la figura di chi non è “agricoltore attivo”. In pratica, si tratta di persone (o gruppi di persone) fisiche o giuridiche, laddove l’importo dei pagamenti sia inferiore al 5% del totale dei redditi percepiti per attività non agricole, o nel caso in cui vi siano superfici agricole sulle quali non viene condotta un’attività agricola minima (aeroporti, campi da golf..). Tali criteri non si applicano a chi riceve meno di 5000 euro in pagamenti diretti. 

La proposta di regolamento prevede un’articolazione in sei tipologie di pagamenti diretti, da attivare entro percentuali del massimale nazionale, parzialmente flessibili rispetto alle scelte degli Stati membri:
1. pagamento disaccoppiato di base (obbligatorio)
2. pagamento disaccoppiato ecologico o greening (obbligatorio)
3. pagamento disaccoppiato alle aree svantaggiate (facoltativo)
4. pagamento disaccoppiato giovani agricoltori (obbligatorio)
5. pagamento disaccoppiato piccoli agricoltori (obbligatorio)
6. pagamento accoppiato per settori strategici, tipo art. 68 (facoltativo)

Quindi, a partire dal 2014, entrerà in vigore il regime del pagamento di base, che persegue l’obiettivo di sostegno del reddito con un pagamento diretto disaccoppiato uniforme a tutti gli agricoltori di uno Stato membro (o di una regione). Il vecchio pagamento unico aziendale è destinato a scomparire.

Entro il 2019 tutti i titoli all’aiuto in uno Stato membro o nella regione interessata dovranno avere un valore unitario uniforme e, al fine di evitare perturbazioni finanziarie e gravi conseguenze per gli agricoltori, nei primi anni di applicazione del nuovo regime, gli Stati membri potranno  continuare a tenere parzialmente conto dei criteri storici per il calcolo del valore dei titoli.

Gli agricoltori che hanno diritto al pagamento di base, dovranno osservare le pratiche agricole a beneficio del clima e dell’ambiente, come la diversificazione delle colture, il mantenimento dei pascoli permanenti e la destinazione di superfici a fini ecologici. Gli agricoltori che rispetteranno tali pratiche, gli agricoltori biologici e le aziende in aree Natura 2000, avranno diritto ad un pagamento  a superficie calcolato sulla base del 30% del massimale nazionale.

La proposta prevede la concessione, da parte degli Stati membri, di un pagamento agli agricoltori la cui azienda sia ubicata, in parte o totalmente, nelle aree soggette a svantaggi naturali come stabilite dal nuovo regolamento sullo sviluppo rurale, utilizzando sino al 5% del loro massimale nazionale

Viene istituito un pagamento annuale ai giovani agricoltori che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda, o che hanno già presentato nei cinque anni precedenti la domanda al regime dei giovani agricoltori del Psr e che hanno meno di 40 anni di età al momento della presentazione della domanda.

Inoltre, viene previsto un regime volontario per i piccoli agricoltori  che riceveranno un pagamento annuale che sostituisce tutti i pagamenti diretti  di un importo, calcolato sulla base delle media nazionale, compreso tra 500 e 1.000 euro . Per finanziare tale pagamento, gli SM possono utilizzare fino al 10% del massimale nazionale annuale.

Permane la possibilità, per gli Stati membri, di destinare fino al 5% (deroghe sino al 10%) del massimale nazionale per concedere aiuti accoppiati a favore degli agricoltori in settori o parti di settori o in quelle regioni di uno Stato membro, dove particolari tipi di agricoltura sono in difficoltà e hanno una particolare importanza per ragioni economiche e/o sociali e/o ambientali, questo a condizione che l’aiuto serva per mantenere il livello attuale di produzione nelle regioni interessate.

Per quanto riguarda le misure di mercato la proposta di regolamento, che istituisce una organizzazione comune di mercato per i prodotti agricoli (regolamento OCM unica), prevede il mantenimento dell’intervento pubblico per alcuni settori (cereali, riso, burro, latte in polvere, carni bovine), quale rete di sicurezza in caso di turbativa di mercato, e dell’ammasso privato per zucchero bianco, olio d’oliva, lino da fibra, carni bovine fresche o refrigerate, burro, latte scremato in polvere, carni suine, ovine e caprine. Inoltre, taluni aiuti settoriali vengono soppressi (per esempio latte scremato in polvere, il luppolo e i bachi da seta) e il sistema delle quote di zucchero avrà termine il 30 settembre 2015.

Viene previsto il riconoscimento delle organizzazioni di produttori e delle loro associazioni, nonché organizzazioni interprofessionali, da parte degli Stati membri, a tutti i settori coperto dall’OCM unica. Inoltre, il sostegno per la costituzione di gruppi di produttori per tutti i settori, viene collocato nella politica di sviluppo rurale .

La proposta prevede uno strumento per l’applicazione di misure eccezionali  per risolvere problemi specifici e di misure di sostegno per malattie animali / perdita di fiducia dei consumatori. Inoltre, la clausola di perturbazione di mercato è estesa per coprire tutti i settori dell’attuale Ocm unica.

Infine, per consentire agli Stati membri di rafforzare la politica di sviluppo rurale, per gli anni 2014-2019,  viene  introdotta una certa flessibilità con la possibilità di trasferimento sino al 10% dell’importo dei pagamenti diretti dal 1° pilastro al 2°pilastro.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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