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Pac, un mese cruciale per definire gli assetti della Riforma

E’ un mese cruciale quello che si prepara per la Riforma della Pac, la Politica agricola comune. Per il prossimo 12 ottobre è attesa l’adozione delle proposte legislative della Commissione sulle quali si svilupperà poi il dibattito in sede di Parlamento europeo e di Consiglio.

La riforma della Pac, che dovrà essere varata entro l’anno 2013, è la prima riforma che interessa l’Unione europea a 27 Stati membri (l’ultima riforma è del 2003 e in seguito all’allargamento, nel 2007, si è rivelata necessaria una “verifica” per adeguarne l’applicazione nell’Ue passata da 15 a 27 Stati membri) e riveste un interesse economico di “rilievo” con una dotazione finanziaria complessiva  di  57 miliardi di euro nel 2013, che rappresenta circa il 40% del bilancio Ue.

Il dibattito è iniziato l’anno scorso, al seguito un’ampia consultazione pubblica avviata dal commissario Dacian Ciolos, che si è conclusa con una conferenza nel luglio 2010, in preparazione della Comunicazione sul futuro della Pac “post 2013”, adottata dalla Commissione europea il 18 novembre 2010. Il Consiglio ha discusso la riforma nel corso di quattro presidenze successive, il Parlamento europeo (PE) ha adottato una relazione di iniziativa sul futuro della Pac dopo il 2013 e sul suo legame con la strategia Europa 2020 e sia il Comitato economico e sociale europeo (CESE) che il Comitato delle Regioni (CdR) hanno elaborato documenti di posizione al riguardo.

La comunicazione adotatta ha rappresentato la risposta della Commissione al dibattito sulla futura Pac: essa ha delineato  le opzioni esistenti e ha dato avvio il dibattito, con le altre istituzioni e con le parti interessate, propedeutico alla presentazione delle relative proposte legislative, attese, come detto, per il prossimo 12 ottobre.

Parallelamente ai  lavori relativi al futuro della Pac, è in atto il percorso  della revisione del bilancio dell’Unione relativamente al quadro finanziario pluriennale (2014 – 2020) , le cui proposte legislative sono state formalmente adottate , da parte del Collegio dei Commissari, il 29 giugno scorso.

Le proposte della Commissione per il quadro finanziario pluriennale (QFP) per il 2014-2020 (QFP proposta) definiscono il quadro di bilancio e principali orientamenti per la politica agricola comune (Pac).

Su questa base, nella stessa data del 12 ottobre, la Commissione presenterà una serie di regolamenti che stabiliranno il quadro legislativo per la Pac per il periodo 2014-2020, con una valutazione di impatto degli scenari alternativi di evoluzione della politica.

In particolare, i principali elementi del quadro legislativo per la Pac per il periodo 2014-2020 saranno stabiliti da una proposta di regolamento relativo ai pagamenti diretti, una proposta di regolamento che istituisce una organizzazione comune di mercato per i prodotti agricoli, una proposta di regolamento  per lo sviluppo rurale, una proposta di regolamento relativo al finanziamento, la gestione e il monitoraggio della politica agricola comune, una proposta di regolamento  per quanto riguarda l’applicazione di misure transitorie per l’anno 2013, una proposta di regolamento che fissa alcuni aiuti e restituzioni nell’Ocm unica e una proposta di regolamento relativa al sostegno ai viticoltori.

L’adozione delle proposte legislative, da parte della Commissione, darà avvio l’inizio procedura legislativa ordinaria (codecisione) che coinvolgerà il Parlamento europeo e il Consiglio. Alla fine 2012  verrà definito il nuovo quadro legislativo e le nuove disposizioni verranno applicate a partire dal  1° gennaio 2014.

Per quanto riguarda la distribuzione di sostegno tra gli Stati membri, la Commissione propone che tutti gli Stati membri con i pagamenti diretti sotto il 90% della media UE colmeranno un terzo della differenza fra il loro livello attuale e questo livello. Pertanto, i massimali nazionali riportati nel regolamento dei pagamenti diretti saranno calcolati su questa base, che desta qualche preoccupazione per il nostro Paese. La scelta dei criteri che saranno presi, in considerazione nel calcolo di distribuzione dei pagamenti diretti, è stata oggetto di discussione nell’incontro tra il ministro Saverio Romano e il commissario Dacian Ciolos, la scorsa settimana a Bruxelles.

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