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Proposte per la Pac: la relazione Dantin sull’Ocm unica

Il ritorno a forme di interventi pubblici sul mercato massicci e ricorrenti (come gli anni ’70 e ’80), deve essere escluso, in quanto costosi e  poco efficaci, ed è pertanto necessario applicare una "rete di sicurezza" che prevede l’utilizzo di strumenti di mercato quali l’intervento pubblico e l’aiuto all’ammasso privato, integrati da misure di gestione della crisi previste dall’Ocm, dai pagamenti diretti e da strumenti di gestione del rischio presenti nel secondo pilastro.

E’ quanto sostiene il deputato francese Michel Dantin con il suo Progetto di relazione sulla Proposta di regolamento che istituisce un’organizzazione comune di mercato per i prodotti agricoli (regolamento Ocm unica).

Il relatore propone di sviluppare la logica della "rete di sicurezza" per i produttori, in particolare facendo in modo che la definizione dei prezzi di riferimento e le modalità di attivazione dell’aiuto all’ammasso privato tengano pienamente conto dell’evoluzione dei prezzi praticati sui mercati, dei costi di produzione e dei margini di profitto dei produttori.

Un elemento di primaria importanza per Dantin è rappresentato dal rafforzamento del potere di mercato della produzione agricola all’interno della filiera  alimentare, soprattutto favorendone il grado di concentrazione che resta molto basso rispetto ai settori a monte e a valle. Uno strumento adeguato per il raggiungimento di tale obiettivo, per il relatore, è rappresentato dalla costituzione di organizzazioni di produttori forti per l’insieme dei settori, con margini di manovra sostanzialmente più ampi rispetto alla proposta della Commissione europea, soprattutto a livello di gestione dell’offerta e dei rapporti contrattuali.

Medesime considerazioni, fatte dal relatore, per la costituzione di organizzazioni interprofessionali in tutti i settori, per incoraggiare lo sviluppo di pratiche collettive vantaggiose per tutti, compresi i consumatori.

In merito al diritto della concorrenza, il relatore propone una riflessione sulla sua applicazione al settore agricolo e agroalimentare: le caratteristiche dell’attività agricola e della filiera alimentare devono ormai giustificare un trattamento parzialmente derogatorio dell’agricoltura rispetto alle norme sulla concorrenza, le quali devono riflettere la necessità di concentrazione dell’offerta e di rafforzamento del potere di mercato degli agricoltori, nel rispetto delle diversità del diritto nazionale dei singoli Stati membri.

Quindi, il relatore propone di riformulare la definizione di posizione dominante che determina i livelli di concentrazione che saranno giudicati accettabili in un settore.

Per quanto riguarda lo zucchero, per permettere ai produttori di barbabietole di completare il processo di adattamento a tale riforma (del 2006), il Relatore ritiene sia necessario prolungare il regime delle quote fino al 2020 al più tardi e attuare, un meccanismo automatico di riqualificazione dello zucchero fuori quota in zucchero di quota, in modo tale da preservare l’equilibrio strutturale del suddetto mercato.

Per quanto riguarda il latte e i prodotti lattiero-caseari, in seguito alle le frequenti crisi di mercato e la soppressione programmata del regime delle quote, il Relatore propone  la creazione di un sistema di aiuto per i produttori che accettano di ridurre la loro produzione e di imporre un prelievo ai produttori che hanno aumentato la loro produzione nello stesso periodo.

Nel caso della viticoltura, il relatore propone di mantenere il sistema dei diritti di impianto considerato "garante" di elementi molto diversi, quali, ad esempio, la qualità dei vini, la loro notorietà, la salvaguardia del paesaggio culturale, l’assetto territoriale, il mantenimento di una produzione di tipo familiare.

 

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