il Punto Coldiretti

Proteine animali; ora la Ue punta sull’autosufficienza senza cibo sintetico

L’Unione europea è pronta a cambiare passo sulle proteine. La Commissione agricoltura del Parlamento europeo ha approvato (33 voti favorevoli 9 contrari e 3 astensioni) una nuova strategia sulle proteine, mentre la Commissione Ue ha annunciato l’intenzione di pubblicare una sua linea sul tema nel primo trimestre del prossimo anno.

Attualmente solo il 29% delle materie prime ad alto contenuto proteico destinate all’alimentazione animale arriva dalla Ue, il resto è infatti importato dai Paesi terzi. Anche in questo campo occorre dunque puntare a una autosufficienza.

E’ dunque importante la posizione adottata dalla commissione dell’Europarlamento che potrebbe costituire anche la base della proposta della Commissione Ue che punta su alcuni obiettivi promossi dalla Coldiretti. In particolare la valorizzazione del ruolo positivo della zootecnia e della produzione di proteine animali, ma anche del digestato. Rilevante poi l’impegno a evitare delocalizzazioni delle produzioni e a richiedere la reciprocità con i Paesi terzi. E infine il riconoscimento del ruolo positivo dell’economia circolare e delle organizzazioni agricole. Nel testo approvato i deputati hanno chiesto un aumento della produzione europea di proteine ​​vegetali sottolineando come una produzione sostenibile di proteine ​​vegetali possa aumentare la circolarità nelle catene del valore degli alimenti e dei mangimi con benefici per il clima. Gli Stati membri – questa la proposta degli eurodeputati – dovrebbero prendere in considerazione l’introduzione di regimi ecologici per leguminose e prati e la creazione di fondi dedicati alle piante proteiche su terreni messi a riposo. Previsti anche sostegni per gli agricoltori partendo dall’alleggerimento degli oneri normativi.

Per migliorare l’autosufficienza degli agricoltori, poi sono indicate come necessarie misure politiche dell’Ue che riconoscano i prodotti del letame e gli scarti dell’industria alimentare come sostituti dei fertilizzanti chimici.

Nel testo non ci sono riferimenti alle carni sintetiche che invece c’erano nella proposta iniziale della relatrice svedese. Ancora una volta un risultato importante ottenuto grazie anche al pressing che la Coldiretti sta facendo in Italia e nell’Unione europea contro i prodotti zootecnici e non solo realizzati in provetta.

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